Qual è l’ identikit del docente meritevole? Lucio Ficara, La Tecnica della Scuola 11.10.2014
Il Piano "Buona Scuola" sembra delineare una tipologia di
"insegnante meritevole" legata più alla quantità del lavoro svolto
che non alla qualità. La didattica potrebbe risentirne pesantemente
Eppure dalle linee guida della riforma della scuola, pubblicate dal governo Renzi il 3 settembre 2014, sembrerebbe esistere già l’identikit del docente meritevole. Chi sarebbe costui? È quel docente che si presterà a svolgere diversi compiti a scuola oltre le canoniche ore di lezione in classe. Chi sarà disponibile, oltre l’orario di servizio svolto nelle proprie classi, a svolgere corsi di recupero, di approfondimento o sarà disponibile a sostituire i docenti assenti, senza alcuna retribuzione aggiuntiva sarò considerato meritevole di ricevere qualche credito didattico. Chi sarà disponibile a seguire corsi di formazione e aggiornamento, avrà in cambio qualche credito formativo, chi dedicherà del tempo all’organizzazione del lavoro riceverà in premio i cosiddetti crediti professionali. La raccolta triennale di questi crediti didattici, formativi e professionali, servirà, come è scritto nel patto educativo tra Renzi e la scuola, a far uscire i docenti dal “grigiore” dei trattamenti indifferenziati. Quindi la quantità di tempo dedicata a permanere a scuola è condizione necessaria per essere considerato tra i papabili meritevoli. Per cui tutti quei docenti che svolgono perfettamente il loro lavoro in classe e vorrebbero continuare a farlo, passando i loro pomeriggi a preparare lezioni e correggere compiti, pagheranno un trattamento “differenziato” di chi non vuole rendersi disponibile per altre funzioni aggiuntive all’insegnamento curriculare. L’equazione che si vorrebbe porre è: vuoi fare il docente curricolare nelle tue classi e prepararti le tue belle lezioni ed onorare la tua programmazione didattica nella piena libertà d’insegnamento? Allora non potrai rientrare tra i meritevoli in quanto non ti verranno assegnati crediti. Ma allora non si vuole premiare la buona didattica curricolare, fatta di studio, programmazione, e serietà professionale, ma piuttosto si vuole creare una competizione al ribasso fatta di disponibilità a svolgere le mansioni più disparate. Se così fosse, si andrebbe a premiare la quantità e non la qualità del lavoro. Si cerca di creare la competizione a dare la propria disponibilità ad essere utilizzati per tenere aperte le scuole anche il pomeriggio e farle funzionare per tutte le attività extra-curricolari. In buona sostanza questo metodo di valutare il merito, sarebbe fortemente sbilanciato verso quei docenti che non amano la didattica da svolgere in classe, ma amano progettare, fare corsi e corsetti, seguire tutti gli aggiornamenti possibili e immaginabili, andare a tutti i viaggi d’istruzione che si svolgono durante l’anno scolastico, quelli che oggi fuggono dalle classi per svolgere, con il bene placito del dirigente scolastico, le collaborazioni di direzione di ogni natura. Andiamoci piano con questa tipologia di merito e teniamo conto che il docente meritevole è principalmente colui che svolge bene il suo curricolare e per svolgere al meglio il proprio dovere, rifiuta altri compiti perché incompatibili con la delicata funzione docente. |