Miur: Il digitale può essere grimaldello per cambiare la scuola Tuttoscuola, 22.10.2014 "Il digitale può essere il grimaldello per cambiare la scuola", ma da solo non basta. Occorrono anche "più docenti, più formazione e più autonomia delle scuole", "tutti segmenti" affrontati nel piano "La buona scuola" del governo Renzi. In questo panorama poi il digitale "deve diventare il mainstream, uno strumento che permetta di trasferire maggiori opportunità agli studenti". Lo ha detto il capo di Gabinetto del ministero dell'Istruzione, Alessandro Fusacchia, durante un incontro organizzato alla Luiss, nell'ambito del Festival della diplomazia, su "Generazione digitale". Per favorire la tecnologia a scuola, ha affermato il presidente di Confindustria digitale, Elio Catania, "l'industria è disposta a intervenire". "Abbiamo un'immensa opportunità per il paese - ha aggiunto - siamo agli ultimi posti per investimenti nel digitale. Ci sono 20-25 mld di investimenti non fatti rispetto alla media europea. Se riuscissimo a investire 5 miliardi di euro l'anno, ci sarebbero 800 mila nuove assunzioni e il Pil crescerebbe di 2 punti percentuali. Abbiamo in mano la riprogettazione del paese". In generale, secondo l'amministratore delegato di Ibm Italia, Nicola Ciniero, per migliorare serve "un dialogo più presente tra pubblico e privato". Inoltre, ha sottolineato il presidente e ad di Sogei, Cristiano Cannarsa, bisogna "evitare di spendere male" in tecnologia, "occorrono un modello e una strategia complessiva". |