Scuola, la carica degli 80mila:
studenti contro le riforme del governo

Slogan contro la #Buonascuola e il Jobs Act. A Milano rovesciato letame davanti alla Cattolica. Lanci di uova alla sede della Banca d'Italia a Palermo. Blitz al Colosseo e al ministero dell'Istruzione a Roma. Quasi 100 cortei in tutta Italia

 la Repubblica scuola 10.10.2014

"La Grande Bellezza siamo noi". Con questo slogan migliaia di studenti sono scesi in piazza in tutta Italia per la mobilitazione indetta dall'Udu, l'Unione degli studenti universitari, e dalla Rete degli Studenti Medi. Gli studenti hanno protestato contro la riforma della "Buona scuola" lanciata dal governo Renzi. Gli hashtag della protesta sono #10ottstudentiinpiazza e #iononcisto. Secondo gli organizzatori sono oltre 80mila i ragazzi che hanno animato i cortei dal nord al sud della Penisola. La riforma della scuola è contestata anche dai Cobas che per oggi ha indetto una giornata di sciopero.

Nella Capitale il corteo principale è partito da piazza della Repubblica. Nel mirino degli studenti sono finite anche la riforma del lavoro del governo, contro "la precarietà permanente", e lo Sblocca Italia. In un primo momento il corteo sarebbe dovuto arrivare a piazza Santi Apostoli, marciando lungo via Cavour e via dei Fori Imperiali. Il corteo invece è arrivato fin sotto il Ministero dell'Istruzione, a Trastevere, dove si è svolta un'assemblea pubblica. Secondo gli organizzatori sono oltre 20mila gli studenti che hanno partecipato alla manifestazione.

A Roma gli studenti, nel primo di una serie di flash mob, hanno esposto uno striscione al Colosseo "per dire che la Grande Bellezza è prima di tutto partecipazione". Stanotte, invece, gli studenti dell'Uds hanno effettuato un blitz di fronte al Miur (foto) ed esposto lo striscione "stiamo arrivando! #entrainscena il #10o!". Il riferimento è ai quasi 100 cortei studenteschi previsti in tutta Italia contro il piano scuola del governo e per lanciare una battaglia per la piena gratuità dell'istruzione pubblica.

A Bologna è partito poco dopo le 9 da piazza XX settembre il corteo guidato dal collettivo Cas (Collettivo autonomo studentesco). Poco più di un centinaio gli studenti delle superiori che hanno manifestato (foto), dietro lo striscione "io non ci sto", lanciando dal megafono slogan contro il governo Renzi e la sua riforma della scuola. In mattinata azione dimostrativa degli universitari di Link Bologna che hanno simbolicamente murato la sede di Ergo, l'azienda regionale per il diritto allo studio: sacchi di spazzatura davanti al portone, con lo striscione: "Unibo mi costi un sacco". Gli studenti protestano contro "una situazione di crisi e di mancanza di risorse per il diritto allo studio".

Migliaia gli studenti in corteo anche a Palermo. I giovani sono partiti a gruppi dai loro istituti, come il "Volta", il "Piazza", il "Regina Margherita", il "Benedetto Croce", il "Cannizzaro" e il "Cassarà" con piccoli cortei che si sono unificati in piazza Politeama, nel centro della città. La manifestazione si è aperta con lo striscione "#iononcisto, scuole azienda, privatizzazioni, presidi sceriffi, classi pollaio, scuole fatiscenti". Alcuni manifestanti hanno lanciato uova contro la sede regionale della Banca d'Italia e contro la direzione regionale di Unicredit per "protestare contro le politiche di tagli e di privatizzazioni", affermano gli organizzatori della manifestazione. Al termine della manifestazione il governatore della Sicilia Rosario Crocetta ha incontrato una delegazione di ragazzi della Rete degli Studenti Medi Sicilia.

Duemila ragazzi sono scesi in piazza a Milano (foto) per protestare contro i tagli alla scuola e più in generale contro le politiche del governo. Il corteo è iniziato in largo Cairoli e si è concluso davanti all'Ufficio Scolastico Regionale di via Luigi Soderini, dove un gruppo di manifestanti ha scavalcato il muro di cinta e ha esposto sotto la sede del provveditorato agli studi uno striscione con la scritta "Istruzione gratuita, lavoro pagato". Il provveditore ha accettato di incontrare una rappresentanza dei ragazzi. Gli studenti, che hanno protestato anche in altre cinque città lombarde, hanno esposto striscioni come "Meno 400 mln alla ricerca- Briciole alla scuola: no al gioco delle 3 carte". Un gruppo di loro si è staccato dal corteo e, per protestare contro le politiche del governo, l'Expo e il Jobs Act, ha rovesciato del letame davanti alla sede dell'Università Cattolica di via Carducci.

"Blockbuonascuola" è l'hashtag lanciato dagli studenti in corteo a Napoli tra cori, striscioni, petardi e traffico in tilt. "Vogliamo reddito salario minimo, un nuovo welfare e il potere di decidere sulle nostre vite", hanno urlato gli esponenti dello spazio occupato Zero81.

"Scuola per tutti, precarietà per nessuno" è lo striscione che ha aperto il corteo degli studenti a Torino (foto). I manifestanti, alcune centinaia, hanno acceso fumogeni e hanno scandito slogan contro il premier Renzi e il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini. In piazza Castello gli studenti hanno bruciato quattro fantocci di cartone raffiguranti Matteo Renzi, Stefania Giannini, Silvio Berlusconi e Maria Stella Gelmini.

Oltre mille gli studenti che hanno dato vita nel centro di Firenze ad una manifestazione contro il Jobs act e la riforma della scuola del governo Renzi (foto). Decine le sigle dentro la 'pancia' del corteo che da piazza San Marco hanno raggiunto piazza Santo Spirito: studenti universitari, quelli delle scuole superiori, gli insegnanti, i Cobas, i No Tav. Anche a Pisa 300 studenti hanno percorso le vie del centro di Pisa. Alla manifestazione hanno aderito anche esponenti di Cgil, Rifondazione comunista e altri gruppi della sinistra radicale.

In Puglia il corteo principale si è svolto a Bari, partito dalla centralissima piazza Umberto. Al corteo, che è concluso sotto la sede del Consiglio regionale pugliese, hanno partecipato anche gli studenti universitari. A Lecce 800 manifestanti si sono riuniti a Porta Napoli per raggiungere la prefettura al grido "se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città".

Anche Venezia è stata coinvolta nella protesta nazionale degli studenti con le manifestazioni della Rete Studenti Medi e del Coordinamento studentesco. Nel mirino degli studenti, oltre alla riforma della scuola, anche le scelte del commissario del comune di Venezia Vittorio Zappalorto sui finanziamenti alla cultura. Attimi di tensione quando il corteo di trecento studenti è passato davanti alla sede della Regione Veneto. Gli studenti hanno poi imbrattato con lo spray le vetrine di una banca.

A Terni 2000 studenti hanno sfilato insieme ai lavoratori delle acciaierie Ast in sciopero dopo la rottura della trattativa sul piano industriale. Ieri alcuni ragazzi della Rete degli Studenti Medi avevano supportato la protesta degli operai occupando insieme a loro la stazione ferroviaria della città per alcune ore.

Bandiere rosse dei Cobas e di altre sigle, tamburi e striscioni anche a Cagliari, dove è partito da Piazza Garibaldi poco dopo le 10 il corteo contro il progetto della nuova scuola di Renzi. Alcune centinaia tra docenti, studenti e personale Ata sono giunti fino a viale Trento, sede della Regione Sardegna, dove è terminata la manifestazione.

A Catanzaro gli studenti, che si sono trovati in piazza Matteotti, hanno mandato in tilt il traffico della zona, mentre a Cosenza, dove, insieme agli studenti, hanno sfilato anche giovani dei centri sociali, sono state lanciate uova contro la sede del Pd ed alcune banche. Anche in Friuli Venezia Giulia e in Molise (Campobasso, Termoli e Isernia le città coinvolte) manifestazioni e cortei con centinaia di studenti in piazza.

Roma, il corteo degli studenti: "La buona scuola siamo noi"