Gli esami di Stato cambiano già da questo anno. Nelle scuole
secondarie superiori, infatti, ci saranno commissari tutti interni e
senza retribuzione, l'unico esterno sarà il presidente. Così è
previsto dalla legge di stabilità. In tanti si chiedono se si tratta
di una scelta nata per motivazioni legate alla valutazione o se,
piuttosto, la spiegazione è di natura contabile. I risparmi previsti
dovrebbero superare i 140 milioni di euro, già a decorrere dal 2015.
La nuova commissione
Al presidente esterno saranno affiancati sei commissari interni,
cioè docenti che hanno seguito per l'intero anno scolastico gli
alunni da esaminare, e in molti casi per più anni, e che hanno già
valutato i ragazzi. I commissari saranno designati dai consigli di
classe e nominati dal dirigente scolastico, in modo da assicurare la
presenza delle materie oggetto della prima e della seconda prova
scritta e un'equilibrata presenza delle altre materie d'esame. È
comunque previsto che nella scelta si dovrà tener conto della
necessità di accertare la conoscenza delle lingue straniere. Per la
nomina del presidente esterno nulla cambia, sarà individuato
dall'Ufficio scolastico regionale che sceglierà tra i dirigenti
scolastici, tra il personale docente con almeno dieci anni di ruolo
e tra i docenti universitari. Non potrà essere nominato il dirigente
scolastico in servizio nella stessa scuola e neanche chi ha prestato
servizio nei due anni precedenti.
I problemi aperti
Se le commissioni d'esami saranno composte con insegnanti che hanno
già valutato i ragazzi c'è il rischio che l'esame possa tradursi,
nei fatti, in un adempimento privo di significato, generando una
auto-referenzialità dei Consigli di classe che, in questo modo
(grazie alla presenza di ben sei membri commissari interni), non
potrebbero far altro che ripetere la valutazione già determinata
negli scrutini. Al solo presidente esterno rimarrebbero ben pochi
margini di manovra. Immaginiamo un presidente laureato in lettere
che deve esaminare ragazzi di un istituto industriale senza la
collaborazione di membri esterni competenti nelle materie di
indirizzo. Come la prenderanno, inoltre, i docenti chiamati a
svolgere il ruolo di commissari interni senza retribuzione? Fino
all'anno scolastico precedente anche per i commissari interni era
prevista una retribuzione aggiuntiva per l'incarico svolto pari a
399 euro. I commissari esterni percepivano una retribuzione
aggiuntiva base di 911,00 euro alla quale si aggiungeva un’indennità
di trasferta variabile da un minimo di 171,00 euro (per distanze
raggiungibili entro i 30 minuti), fino ad arrivare a 2.270 euro se
occorrevano più di 100 minuti per raggiungere la sede assegnata. C'è
chi è pronto a scommettere che molti docenti, umiliati dal fatto di
non essere adeguatamente retribuiti, potrebbero ammalarsi (stress o
altre patologie) proprio il primo giorno di esami. In questi casi
non mancherebbero le difficoltà legate al normale svolgimento degli
esami.