Con l’abrogazione degli esoneri di Nicola Da Settimo, Il Sole 24 Ore 21.10.2014
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Il progetto della legge di stabilità abroga l’articolo 459 del
Decreto legislativo 297/94 (Testo unico scuola) e fa saltare dal
prossimo anno scolastico gli esoneri e i semiesoneri del personale
docente attualmente utilizzato, anziché in classe, come
collaboratore del dirigente, cioè i cosiddetti vicepresidi. Da molte
parti si è levato il grido d’allarme, in particolare per le 1.174
scuole affidate in reggenza (cioè senza un dirigente scolastico
titolare), che si aggiungono ad altre 600 sottodimensionate.
La norma che sta per essere abrogata (articolo 459 del Dlgs 297/94)
prevede un esonero per i docenti di scuola materna ed elementare
quando si tratti di circolo didattico con più di 80 classi. Per la
ex scuola media scatta l'esonero quando si tratti di scuole con più
di 50 classi, o il semiesonero, quando si tratti di scuole con più
di 35 classi. Per gli istituti e scuole di istruzione secondaria
occorrono più di 50 classi per l’esonero e più di 35 classi per il
semiesonero. L’autorizzazione all’esonero o al semiesonero può
essere anche disposta sulla base di un numero di classi inferiore di
un quinto in caso di scuole o istituti che funzionano con classi di
doposcuola, corsi di scuola popolare, corsi per lavoratori, corsi
serali, o che attuino sperimentazioni autorizzate dal ministero o
adottino doppi turni di lezione o abbiano plessi, succursali,
sezioni staccate o sedi coordinate.
Un calcolo anche approssimativo dei risparmi attesi dall’abrogazione
dell’articolo 459 non è al momento possibile per mancanza del dato
degli esoneri concessi. Tuttavia, ipotizzando 2mila esoneri totali e
3mila semiesoneri, i supplenti in meno sarebbero 3.500, con un
risparmio di circa 100 milioni di euro all'anno. La bozza di legge di stabilità prevede l’abrogazione dell'articolo 459 a decorrere dal 1° settembre 2015 «in considerazione dell’attuazione dell’organico dell’autonomia, funzionale all’attività didattica ed educativa». In pratica: le funzioni finora svolte dai docenti esonerati dovranno essere ricondotte alle risorse dell’organico funzionale, o di rete, per l’attuazione del quale la stessa legge di stabilità ha stanziato un miliardo di euro. In effetti, dunque, la soppressione degli esoneri è la logica conseguenza dell'attuazione dell'organico funzionale, regolato, da ultimo, dall'articolo 50 del decreto “Sviluppo”, n. 5 del 9 febbraio 2012 (sinora rimasto sulla carta per mancanza di risorse). Il legislatore, ormai due anni e mezzo fa, aveva promesso la definizione, per ciascuna istituzione scolastica, di un organico dell'autonomia in qualche modo stabile e omnicomprensivo, funzionale all’ordinaria attività didattica, educativa, amministrativa, tecnica e ausiliaria, alle esigenze di sviluppo delle eccellenze, di recupero, di integrazione e sostegno ai diversamente abili e di programmazione dei fabbisogni di personale scolastico. Si tratta, in definitiva, di una quota di personale docente, privo di classe (similmente ai docenti con esonero) che servirà alla scuola per ampliare l’offerta formativa, per le supplenze, ma anche con funzioni di staff e collaborazione con la dirigenza. |