Pronti altri 200 mila precari
Intanto il governo taglia 5 mila posti Ata, di Nicola Mondelli e Alessandra Ricciardi, ItaliaOggi 14.10.2014 Il governo si appresta a tagliare 5 mila posti dall'organico del personale ausiliario, tecnico e amministrativo. Quelli sui quali sarebbe stato possibile fare assunzioni in pianta stabile, quelle assunzioni a cui la Buona scuola non fa nessun cenno, avendo concentrato il piano da 150 mila stabilizzazioni sui soli docenti. Per le segreterie scolastiche, invece, la Buona scuola punta alla maggiore informatizzazione che dovrebbe portare a una riduzione del fabbisogno di personale. Nel frattempo però il Miur riapre, da regolamento, le graduatorie Ata di terza fascia per consentire a chiunque sia interessato di mettersi in lista per essere chiamato dalle scuole per contratti di brevissima durata, per sostituire un segretario, un bidello oppure un assistente momentaneamente assente. Secondo una stima di ItaliaOggi, hanno presentato domanda per il primo ingresso non meno di 200 mila persone. Chance di lavorare? Vicine allo zero. L'organico Ata ammonta complessivamente a circa 205mila unità. I precari che hanno alle spalle, oltre ai titoli di studio necessari, anche un periodo di servizio non inferiore ai 24 mesi dovrebbero essere circa 20 mila. Terminata l'8 ottobre 2014 la corsa per la presentazione in forma cartacea della domanda di inserimento nella terza fascia nelle graduatorie di circolo e di istituto di terza fascia, valide per il triennio 2014-2017, da parte degli aspiranti alle supplenze di personale Ata, si chiuderà alle ore 14.00 del 5 novembre quella per la scelta delle trenta scuole nelle cui graduatorie si vuole essere presenti. Un scelta che, per espressa disposizione ministeriale, deve essere effettuata esclusivamente con modalità online utilizzando la sezione «Presentazione istanze online – inserimento modello D3» disponibile sull'home page del sito internet del ministero dell'istruzione. Il Miur non ha reso noti né i numeri delle domande presentate in forma cartacea direttamente dagli interessati nella scuola scelta come capofila né quello delle domande inviate per posta raccomandata. In base ad alcuni elementi, l'affluenza registrata sia presso gli uffici scolastici territoriali che presso le segreterie delle singole scuole e presso le sedi delle organizzazioni sindacali, oltre a dati a campione raccolti da ItaliaOggi, è possibile però stimare che complessivamente le domande potrebbero essere state non inferiori a duecentomila: il cinquanta per cento in più di quelle presentate per il triennio 2011-2014. Tenuto conto della attuale drammatica situazione occupazionale, non è l'eccezionale numero delle domande l'elemento che lascia sconcertati gli addetti ai lavori. Quello che stupisce è che in questa tornata le domande di aspiranti a incarichi di supplenze brevi e temporanee, per svolgere mansioni di assistenti amministrativi o tecnici, di addetti alle aziende agrarie, di cuochi, di guardarobieri e di collaboratori scolastici (già bidelli), sono state presentate non solo da coloro che sono in possesso di una qualifica professionale di durata triennale o di un diploma di maturità (titoli espressamente richiesti dalle norme vigenti in materia e in particolare dal decreto ministeriale 717 del 5 settembre 2014), ma anche da coloro che sono in possesso di una laurea triennale o addirittura specialistica. Così, è stato consentito a migliaia di giovani di entrare nelle graduatorie di terza fascia senza avere fornito loro preventivamente un quadro, per quanto approssimativo, delle reali possibilità di ottenere una supplenza in un settore, quello dei non docenti della scuola statale, da tempo oggetto di tagli negli organici oltre che, in molti casi, di resistenze da parte degli istituti a conferirle dovendole retribuire direttamente con risorse non sempre disponibili. Per la stragrande maggioranza degli aspiranti inclusi nelle graduatorie le probabilità di ottenere una supplenza sono ridotte al lumicino, se non addirittura inesistenti. Il valore di residualità che contraddistingue la natura delle graduatorie di terza fascia comporta infatti che eventuali supplenze potranno essere conferite solo agli aspiranti che occuperanno, potendo fare valere più titoli e periodi di servizio prestato in precedenza, i primi posti nelle prevedibili chilometriche graduatorie. Intanto però crescono le illusioni e le aspettative che la sola iscrizione possa bastare per avere un piccolo contratto e magari vantare in futuro il diritto a una stabilizzazione. In questo modo si replica quel fenomeno diffuso del precariato che ha contraddistinto la categoria dei docenti e per il quale il governo ha annunciato di voler trovare una soluzione definitiva. |