Organico funzionale e organico di cattedra? Orizzonte scuola 25.11.2014 Quanto presente nelle linee guida della riforma sull'organico funzionale potrebbe essere in parte stravolto. A darne anticipazione Italia Oggi. Da chi sarà gestito? A quanto pare a Viale Trastevere sono già all'opera e si sta prendendo in considerazione una modifica sostanziale al progetto iniziale di modifica degli organici. Ricordiamo, infatti, che nella "Buona scuola" si prospetta il superamento tra organico di diritto e di fatto e l'istituzione di un organico funzionale che è fulcro della riforma: ne sorregge l'impianto sia per quanto riguarda le supplenze che il funzionamento e l'ampliamento dell'offerta formativa. E' già scritto nel testo che l'organico funzionale non sarà riservato soltanto ai docenti neoassunti, i 149mila previsti dalla riforma e finanziati dalla Legge di Stabilità. E' lo stesso testo "La Buona scuola" che fuga qualsiasi dubbio prevedendo da subito (già a partire dal 2015/16) un minimo di mobilità da organico su cattedra a organico funzionale. E si fa anche una ipotesi di chi potrebbe farne parte, su base volontaria, come nel caso dei docenti che "preferiranno" spendere gli ultimi anni dalla pensione lavorando "dentro la scuola ma fuori dalla classe". Questo quanto previsto dalla riforma. Elaborazione che, secondo quanto afferma Alessandra Ricciardi questa mattina sul quotidiano "Italia Oggi", potrebbe essere stravolta. Infatti, pare che tra le idee prese in considerazione a Ministero, ci sia l'eliminazione della distinzione di due organici, funzionale e di cattedra, e la confluenza in un unico organico, eliminando qualsiasi differenza tra docenti inseriti nell'uno o nell'altro. I docenti, inseriti in un "organico unico", sarebbero, dunque, assegnati a reti di scuole con funzioni legate di volta in volta all'insegnamento, all'organizzazione, al potenziamento dell'offerta formativa. Certo, siamo curiosi di sapere quali potranno essere i criteri per l'assegnazione di un docente alla cattedra o alla gestione dell'orientamento o alle supplenze. E soprattutto chi dovrà gestire tali organici: i Dirigenti? Si tratta, comunque, di una modifica importante la cui realizzazione potrebbe incidere notevolmente sulla gestione e i rapporti di forza all'interno delle istituzioni scolastiche. |