Prof di ruolo tutti funzionali

L'ipotesi in vista del decreto sulle 150 mila assunzioni. Le assegnazioni decise dalla rete. Organico unico per docenze, supplenze e attività aggiuntive

di Alessandra Ricciardi, ItaliaOggi 25.11.2014

Nessuna differenza tra vecchi e nuovi assunti. Un organico unico in cui potenzialmente tutti i circa 800 mila insegnanti, tanti saranno dopo le quasi 150mila assunzioni che saranno disposte dal governo Renzi per il prossimo anno scolastico, potranno insegnare su una cattedra, ma anche fare supplenze, attività aggiuntive, orientamento, tutoraggio. È l'ipotesi su cui stanno ragionando i tecnici del dicastero di viale Trastevere in questi giorni in cui vanno definite le linee guida del decreto legge che, a gennaio, deciderà l'attuazione della Buona Scuola.

Tra i punti decisivi della riforma, la stabilizzazione dei docenti precari delle Gae.

Docenti che potranno andare in alcuni casi a coprire i posti vuoti in organico, in altri saranno impiegati per un ampliamento dell'offerta formativa. E in altri ancora invece dovranno essere utilizzati dalla rete di scuole di assegnazione per attività aggiuntive o sostituzioni. Fino al riassorbimento strutturale su una cattedra che si avrà solo con i pensionamenti. Questo, almeno, era lo schema di partenza.

Il rischio però è che in questo modo si crei un organico tradizionale, dato da fatto e diritto, e uno funzionale, più flessibile. Quest'ultimo, stimato in circa 60 mila unità, finirebbe per svolgere un ruolo strutturalmente diverso da quello tradizionale, è il ragionamento dei tecnici. Superare le differenze e creare un organico tutto funzionale consentirebbe invece non solo di eliminare alla radice differenze che troppo facilmente potrebbero essere utilizzare per accusare il governo di aver creato un personale di serie A e uno di serie B, ma anche di dare vita a un restyling dell'organizzazione delle cattedre e della gestione degli insegnanti. Con una flessibilità che farebbe capo alla rete di scuole, e un'autonomia tale da assegnare il miglior docente al suo posto, che sia la cattedra, la supplenza, l'orientamento. Una assegnazione non a vita, ma certamente più corrispondente alle aspirazioni, alla carriera e alla formazione professionale costante dei docenti. Oltre che alle esigenze degli istituti.

L'operazione avrebbe anche il vantaggio di eliminare i problemi di mobilità che si presenterebbero avendo invece due organici distinti. Anche se la decisione finale non è di natura tecnica ma squisitamente politica.