Ricci (Invalsi): Qui, signori miei, si deve studiare

 Tuttoscuola, 17.11.2014

L’appello è stato rivolto ad una attenta platea di docenti, dirigenti ed esperti di valutazione da Roberto Ricci, responsabile nazionale delle prove Invalsi, nel corso di un seminario di approfondimento sui risultati dell’indagine Ocse-Pisa 2012 in Lombardia svoltosi oggi, 17 novembre, presso l’università di Milano Bicocca.

Ma chi deve studiare, e che cosa? Ricci non ha fatto ovviamente nomi e cognomi, ma si è ben capito che a studiare dovrebbero essere in primo luogo i decisori politici in materia di valutazione, e con loro però anche i protagonisti, accademici e non (sindacati, associazioni professionali, editorialisti), del dibattito su obiettivi, contenuti e metodi della valutazione di sistema. La distanza che separa il dibattito internazionale da quello che si svolge in Italia è infatti, a suo giudizio, “impressionante”.

Mentre all’estero e nelle sedi internazionali in cui vengono prese le decisioni, come l’Ocse,  vengono elaborate strategie e predisposti strumenti valutativi sempre più sofisticati e capaci di fornire importanti indicazioni ai decisori politici e anche agli operatori scolastici, in Italia il dibattito registra forti resistenze e diffidenze verso l’ottica ritenuta meramente ‘quantitativa’ e ‘sommativa’ che ispira i test Pisa e quelli dell’Invalsi, accusati di ignorare l’importanza dei processi e dei contesti nei quali vengono rese le prestazioni da parte degli studenti.

In questo modo, secondo Ricci, il nostro Paese rischia di condannarsi alla marginalità culturale, almeno in materia valutativa, perché la ricerca internazionale va in direzione di una sempre più efficace ed esplicativa interpretazione dei risultati ottenuti dagli studenti sottoposti a test capaci di evidenziarne competenze, capacità, potenzialità.

In Lombardia (e nel Veneto), comunque, come si è notato anche in occasione di questo seminario, ci sono meno riserve e resistenze verso le prove Ocse e Invalsi. E forse è anche per questo che i risultati sono migliori: la Lombardia, come risulta dalla interessante relazione presentata da Brunella Fiore (del team Ocse-Pisa Lombardia) si piazza – sugli 87 Paesi e Regioni oggetto della indagine – al 18° posto in matematica e all’11° in scienze e lettura.