Quota 96, misura alla Camera ma è pronto il piano B



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Quota 96, misura alla Camera ma è pronto il piano B



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Quota 96, settimana decisiva alla Camera



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Riforma Pensioni, si riaccendono
le speranze per i quota 96 della scuola

Il numero dei potenziali interessati dalla deroga sarebbe sceso da 4mila a 2700 grazie all'approvazione delle due recenti salvaguardie. La Delegazione Quota 96 preme quindi per una rapida conclusione della vicenda

Davide Grasso, Pensioni Oggi 14.112014

Il Governo non ha ostacolato la soluzione della vicenda dei lavoratori della scuola che non avevano potuto utilizzare i requisiti pensionistici ante riforma Fornero, perché maturati al 31 agosto 2012 e non al dicembre 2011, in contrasto con l’art. 1 del DPR 351/98 che valuta il servizio in anni scolastici e non solari.
E' stato, infatti, dichiarato ammissibile l’emendamento al DL 90/2014 che consente l’accesso a pensione, con decorrenza dal 1° settembre 2014, ai lavoratori del comparto scuola che hanno maturato i requisiti di accesso a pensione entro l’anno scolastico 2011/2012 secondo le regole previste prima dell’entrata in vigore della riforma Monti-Fornero (i cd. quota 96 della scuola). E' quanto ha dichiarato l'Onorevole Ghizzoni via Twitter.

 

Il testo ora è atteso in Aula per la prima lettura intorno al 28 luglio.

La misura (qui il testo dell'emendamento), come già anticipato da Pensioni Oggi nei giorni scorsi, consente di mantenere le vecchie regole di pensionamento in favore di 4mila docenti che hanno maturato un diritto a pensione entro il 31 Agosto 2012, secondo la disciplina pensionistica vigente sino al 31.12.2011. L'elenco numerico dovrà essere definito dall'Inps applicando un criterio progressivo risultante dalla somma dell'età anagrafica e dell'anzianità contributiva vantata dai singoli richiedente alla data del 31 dicembre 2012. Inoltre, per fare cassa, i termini di pagamento della buonuscita dei 4mila prof verrebbero corrisposti secondo l'attuale disciplina Fornero e quindi a partire da 66 anni e tre mesi per la vecchiaia, 41 anni e sei mesi, se donna e 42 anni e sei mesi, se uomo, per la pensione anticipata. Senza contare, inoltre, che ci sarà una dilatazione ulteriore qualora l'importo lordo complessivo superi i 50mila euro. 



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Saranno fatti salvi fino al 31 dicembre 2015 i trattenimenti in servizio per i magistrati e saranno ricompresi anche quelli non ancora concessi alla data di entrata in vigore del Dl 90/2014.
Per gli altri dipendenti pubblici la dead-line resta ottobre 2014. Mentre per la scuola si anticipa al 31 agosto per consentire, già da settembre, l'immissione in servizio del nuovo personale. Sono queste alcune delle novità che sono state approvate dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera in sede Referente Venerdì scorso e che saranno da questa settimana in Aula per la discussione finale.

Dunque il provvedimento, sul fronte dei trattenimenti in servizio, ha sostanzialmente retto l'esame parlamentare. Da un lato viene confermata la stretta sui trattenimenti in servizio contenuta nell'articolo 1 del Dl 90/2014 che vede il loro termine al 31 Ottobre 2014; dall'altro c'è una piccola apertura in favore dei magistrati il cui termine, pur restando fissato al 31 Dicembre 2015, ricomprenderà non solo i trattenimenti già concessi ma anche quelli non ancora in essere alla data di entrata in vigore del Decreto legge 90/2014. L'abbassamento dell'età dovrebbe invece scattare subito per i militari e per gli Avvocati dello Stato dato che gli emendamenti vanno ad abrogare il comma 3 dell'articolo 1 che, per i militari, estendeva sino al 2015 l'operatività dei richiami in servizio.

Al fine di salvaguardare la continuità didattica e di garantire l'immissione in servizio fin dal primo di settembre, il provvedimento precisa inoltre che i trattenimenti in servizio del personale della scuola verranno invece fatti salvi fino al 31 agosto 2014 o fino alla loro scadenza se prevista in data anteriore.


Leggi Tutto: http://www.pensionioggi.it/notizie/pubblico-impiego/riforma-pensioni-cosi-cambiano-i-trattenimenti-in-servizio-409#ixzz38hTLKaZX
 
Saranno fatti salvi fino al 31 dicembre 2015 i trattenimenti in servizio per i magistrati e saranno ricompresi anche quelli non ancora concessi alla data di entrata in vigore del Dl 90/2014.
Per gli altri dipendenti pubblici la dead-line resta ottobre 2014. Mentre per la scuola si anticipa al 31 agosto per consentire, già da settembre, l'immissione in servizio del nuovo personale. Sono queste alcune delle novità che sono state approvate dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera in sede Referente Venerdì scorso e che saranno da questa settimana in Aula per la discussione finale.

Dunque il provvedimento, sul fronte dei trattenimenti in servizio, ha sostanzialmente retto l'esame parlamentare. Da un lato viene confermata la stretta sui trattenimenti in servizio contenuta nell'articolo 1 del Dl 90/2014 che vede il loro termine al 31 Ottobre 2014; dall'altro c'è una piccola apertura in favore dei magistrati il cui termine, pur restando fissato al 31 Dicembre 2015, ricomprenderà non solo i trattenimenti già concessi ma anche quelli non ancora in essere alla data di entrata in vigore del Decreto legge 90/2014. L'abbassamento dell'età dovrebbe invece scattare subito per i militari e per gli Avvocati dello Stato dato che gli emendamenti vanno ad abrogare il comma 3 dell'articolo 1 che, per i militari, estendeva sino al 2015 l'operatività dei richiami in servizio.

Al fine di salvaguardare la continuità didattica e di garantire l'immissione in servizio fin dal primo di settembre, il provvedimento precisa inoltre che i trattenimenti in servizio del personale della scuola verranno invece fatti salvi fino al 31 agosto 2014 o fino alla loro scadenza se prevista in data anteriore.


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Con l'esame parlamentare della legge di stabilità si riaccende la speranza per quei docenti e lavoratori della scuola che si riconoscono il cosiddetto movimento quota 96, cioè coloro che hanno raggiunto i requisiti per la pensione entro la fine dell'anno scolastico 2011/2012 e che, per effetto di una svista della riforma Fornero del 2011, sono rimasti bloccati sul posto del lavoro.

Lo ha ricordato ieri una delegazione dei Quota 96 nella conferenza stampa che si è tenuta alla Camera dei deputati con l'intervento di alcuni esponenti di Sel (tra cui Giorgio Airaudo) e del M5S. Nell'incontro è stato fatto il punto della situazione di una vicenda che va avanti ormai da anni tra continui tira e molla.

Proprio nel documento diffuso in occasione dell'incontro è stato sottolineato come l'originario numero docenti coinvolti nella questione, fissato in 4mila tra docenti e personale Ata, si sia in realtà ridotto di almeno di un terzo per via dell'approvazione dei due provvedimenti di salvaguardia (760 lavoratori sarebbero usciti infatti con la quarta salvaguardia ed altri 300 uscirebbero con la recente sesta salvaguardia) nonché della maturazione dei requisiti previdenziali previsti dalla normativa vigente. "Un calcolo grezzo ci dice che arriviamo a circa 1300 lavoratori da sottrarre ai 4mila della rilevazione del MIUR dell'ottobre 2013" si legge nel comunicato stampa. "Quindi, in realtà, salvo smentite, se 1300 sono un terzo degli aventi diritto, rimanenti due terzi sono circa 2.700 i lavoratori quota96 rimasti" ancora intrappolati sul posto di lavoro.

Proprio per questi lavoratori potrebbe arrivare uno spiraglio. Come già anticipato da pensionioggi.it in anteprima, la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, in occasione dell'esame degli emendamenti al disegno di legge di stabilità, ha riammesso l'emendamento proposto da SEL, inizialmente dichiarato inammissibile per mancanza di copertura, che consente a questi lavoratori di andare in pensione, in deroga alla normativa vigente, il prossimo 1° Settembre 2015. Nella conferenza si sottolinea, dunque, come i costi di un simile intervento sarebbero ora molto piu' contenuti, proprio a causa della riduzione del personale oggetto della deroga e dell'ulteriore allungamento di un anno dell'uscita.

L'emendamento riaccende la speranza per un comparto su cui tuttavia manca, ancora, il parere positivo del Governo e della maggioranza che sostiene Renzi (che non a caso non ha presentato alcuna proposta di modifica in occasione della legge di stabilià). Se dovesse mancare nuovamente la volontà politica per una soluzione della vicenda, la delegazione ricorda, come di recente una sentenza del Tribunale di Salerno ha riconosciuto a 42 insegnanti, che avevano proposto ricorso, la possibilità di andare in pensione forzosamente: "ciò dovrebbe rendere del tutto evidente come la Riforma Fornero del 2011 sia illegittima" e che dunque sia necessario un intervento legislativo.