Cambia la scuola, gli alunni stranieri Alessandro Giuliani, La Tecnica della Scuola 3.11.2014
Dal XX
rapporto annuale sulle migrazioni della Fondazione Ismu, risulta in
sensibile calo l’interesse degli studenti non italiani per le scuole
superiori di tipo professionale: nell'ultimo decennio le loro
iscrizioni in questi istituti sono calate dal 42,6% al 37,9%; mentre
sono cresciute nei tecnici (dal 35,5% al 38,5%) e nei licei (dal
21,9% al 23,6%). Un fenomeno che comporta meno rischi di bocciatura
e di abbandono scolastico. Lo studio indica che nel 2013/14, dei 182.181 studenti delle secondarie di secondo grado, 69.062 (il 37,9% del totale degli stranieri che frequentano questo livello scolastico) è iscritto a istituti professionali e 70.220 a istituti tecnici (il 38,5%), il restante 23,6% frequenta un liceo. Tuttavia, nell'ultimo decennio le iscrizioni degli studenti stranieri negli istituti professionali in Italia sono calate dal 42,6% dal 2002/03 al 37,9% del 2013/14, mentre sono cresciute quelle negli istituti tecnici (dal 35,5% al 38,5%) e quelle nei licei (dal 21,9% al 23,6%). In pratica, gli istituti tecnici hanno già superato per gradimento medio i corsi attivati dai “cugini” dei professionali. "La canalizzazione nella filiera tecnico-professionale dell'istruzione – avverte comunque l'ente - permane e può essere interpretata come indicatore di rischio nei percorsi di apprendimento: il tasso di bocciatura e i rischi di abbandono scolastico sono più elevati negli istituti professionali, mentre il livello degli apprendimenti è più basso in questo tipo di scuole". È evidente, quindi, che gli stranieri di prima generazione sarebbero più presenti negli istituti professionali, mentre gli studenti di seconda generazione si indirizzerebbero più verso istituti tecnici e licei. E siccome sta crescendo in modo esponenziale la presenza di questi ultimi, i giovani nati in Italia da genitori entrambi stranieri, il fenomeno del maggiore interesse per tecnici e licei è destinato a crescere. |