Riforma pensioni 2015, pensioni d’oro e pensioni minime: ecco gli emendamenti, è la svolta

Riforma pensioni 2015, pensioni d’oro, Quota 96 Scuola e pensioni minime: ecco tutti gli emendamenti.

di Massimo Calamuneri, The Blasting News 14.11.2014

Non si placa il dibattito in tema di riforma pensioni 2015 e previdenza: le ultime notizie si concentrano in particolare sulla vertenza dei Quota 96 della Scuola e su due istituti, pensioni d'oro e pensioni minime, in merito ai quali il M5S ha già presentato diversi emendamenti alla Legge di Stabilità. Partendo da riforma pensioni 2015 e Quota 96 della Scuola bisogna rammentare la riammissione del relativo emendamento che in un primo momento era stato bocciato. Il parere degli organi giudicanti arriverà soltanto la prossima settimana, ma nel frattempo è necessario dar conto delle dichiarazioni del professor Bellini, uno dei membri dello SNALS(Sindacato Nazionale Autonomo Lavoratori Scuola) di Prato, che chiamato ad esprimersi sulla sentenza di Salerno ha rilasciato dei commenti tutt'altro che confortanti. Passando invece a riforma pensioni 2015, pensioni d'oro e pensioni minime, bisogna sottolineare la presentazione di due emendamenti a firma M5S e le dichiarazioni del senatore PD Francesco Russo, assolutamente deciso a ripristinare il comma 'misteriosamente' scomparso che se riammesso consentirebbe la re-introduzione di un tetto alle pensioni d'oro. Insomma, i temi connessi a previdenza e riforma pensioni 2015 paiono svariati e mutevoli, cerchiamo di mettere ordine. 
 

Riforma pensioni 2015, pensioni d'oro, Quota 96 Scuola e pensioni minime: gli emendamenti - Scenari instabili

Come accennato in apertura, parlando di riforma pensioni 2015, Quota 96 della Scuola, pensioni d'oro e pensioni minime, dobbiamo dar conto di una serie di novità. Partendo dalle pensioni d'oro, continua a far discutere la cancellazione della norma che imponeva un tetto alle stesse statuendo che un alto funzionario statale che vada in pensione pur col massimo possibile del vitalizio(diritto che ci si conquista maturando i 40 anni di contributi) non può comunque maturare un assegno previdenziale che superi la quota dell'80% dell'ultimo stipendio. Se questa norma sulle pensioni d'oro non verrà ripristinata, tra poco tempo alcuni potranno andare in pensione con 37mila euro al mese e assegni superiori al 120% dell'ultimo stipendio, cosa che alle casse statali costerebbe quasi 3 miliardi di euro in un solo decennio: 'Se alla Camera dei Deputati nessuno presenterà un emendamento alla Legge di Stabilità 2015 per ripristinare un tetto massimo alle pensioni d'oro lo faro io al Senato della Repubblica' ha dichiarato il Senatore PD Francesco Russo postando un messaggio su Facebook. Sul caso delle pensioni d'oro è intervenuto anche il M5S che ha presentato un emendamento riferito a previdenza e riforma pensioni 2015 che da un lato chiede il ripristino del tetto agli assegni cosiddetti d'oro e dall'altro individua comenecessario un incremento delle pensioni minime. Su quest'ultimo punto i margini di intervento sono però ridotti dato che lo stesso ministro Boschi ha già sottolineato che si potrà lavorare sulle stesse pensioni minime solo a cavallo del 2016. 

Per concludere la trattazione dei temi connessi a previdenza e riforma pensioni 2015 attualmente più significativi bisogna infine dar spazio al caso dei Quota 96 della Scuola, con le dichiarazioni del membro dello SNALS di Prato che non lasciano presagire nulla di buono: 'Inutile cantare vittoria sulla sentenza di Salerno, ci sono altri due gradi di giudizio e la strada è ancora lunghissima'. I Quota 96 della Scuola sperano comunque in un giudizio positivo sull'emendamento presentato la scorsa settimana che porterebbe al pensionamento di tutti e 4mila i membri della categoria con decorrenza a partire dal primo settembre del 2015. Staremo a vedere, se desiderate continuare a rimanere aggiornati vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' poco sotto il titolo del pezzo.