Pensioni, riforma, quota 96, Legge Stabilità, indulto, amnistia, Giustizia: novità ad oggi sabato

Situazioni e novità per Legge di Stabilità, caso Quota 96 della scuola e misure riforma della Giustizia: cosa sta succedendo e cosa potrebbe cambiare?

di Marianna Quatraro, Business on line, 15.11.2014

Diventa strutturale il bonus di 80 euro in busta paga, chieste modifiche invece per bonus bebè 2015, regime dei minimi per Partite Iva, ecobonus, e ancora revisione della tassa ordinaria sul Tfr e riduzione dell'aumento della tassa sui fondi pensione ma non solo. Sono in tutto 500 ancora gli emendamenti da discutere alla Legge di Stabilità, rimasti tra quelli già cancellati e dichiarati inammissibili. Tra gli emendamenti riammessi quello di Sel che chiede la soluzione per il pensionamento dei 4mila lavoratori della scuola di Quota 96.

L'emendamento era stato inizialmente cancellato ma ora tornato in discussione e una sua eventuale approvazione potrebbe aprire la strada a nuove speranze di intervento sulle pensioni per tutti, giacchè rappresenterebbe il primo concreto intervento di modifica alla riforma pensioni Fornero tanto discussa e criticata.

Delude, però, che non figurino tra le proposte di modifiche sistemi di uscita anticipata e flessibile, richiesti da tutti, forze politiche e sociali, per rendere il sistema pensionistico attuale più flessibile e meno rigido, cosa che potrebbe allontanare anche l’ombra di quel referendum abrogativo proposto dalla Lega, che ha ricevuto il primo ok dalla Cassazione e che se dovesse davvero cancellare la legge Fornero, farebbe perdere quegli 80 miliardi di euro che tale legge riesce ad assicurare fino al 2021.

Si continua intanto a discutere di indulto e amnistia mentre continua in Commissione Giustizia l’esame dei quattro ddl per il testo unificato sulle misure di clemenza, da cui continua a prendere le distanze il premier Renzi, ancora convinto del fatto che non sarebbero misure risolutive e definitive per una questione grave, come quella dell’emergenza carceraria in Italia che deve essere risolta in altro modo. Pensa ancora a pene alternative anche il ministro della Giustizia Orlando, mentre i Radicali, sostenendo il presidente della Repubblica Napolitano, continuano a spingere per la loro approvazione.