MIUR: TFA no in graduatoria ad esaurimento, nessuna disparità di trattamento Orizzonte scuola 20.11.2014 Il Ministero risponde ad una interrogazione parlamentare presentata dall'On Giancarlo Giordano circa l'eventuale inserimento degli iscritti in seconda fascia delle Graduatorie ad esaurimento. All'interrogazione ha risposto il Sottosegretario Angela D'Onghia. Il Ministero ha ricordato che la legge n. 296 del 2006, ha trasformato le graduatorie permanenti in graduatorie ad esaurimento (G.A.E.), allo scopo di porre rimedio al fenomeno del precariato storico nella scuola. Una loro riapertura necessiterebbe di un intervento normativo, cosa che, afferma la D'Onghia, si porrebbe in aperto contrasto, tra l'altro, con il proposito dell'attuale governo di sanare la situazione di precariato in cui versa una parte considerevole dei docenti. Il Sottosegretario ha, infatti, ricordato che nel rapporto "La Buona Scuola" si anticipa un piano straordinario di assunzione volto all'assorbimento ed esaurimento effettivo delle graduatorie. "L'abilitazione che si consegue al termine del T.F.A. - afferma la D'Onghia - consente esclusivamente l'accesso alle graduatorie di istituto di seconda fascia, ma non alle graduatorie ad esaurimento. Ciò costituisce la logica conseguenza della chiusura delle graduatorie permanenti e della loro trasformazione in graduatorie ad esaurimento". "Gli abilitati T.F.A. - ricorda - potranno, comunque, accedere ai futuri concorsi per titoli ed esami, che costituiranno l'unica forma di reclutamento per le immissioni in ruolo dei docenti d'ora in avanti. Ciò in ossequio anche al dettato costituzionale secondo cui l'ingresso nella pubblica amministrazione è consentito solo mediante concorso pubblico. Il Piano governativo de "La Buona scuola", peraltro, assicurerà l'effettivo svolgimento dei concorsi a copertura di tutti i posti che si renderanno vacanti e disponibili dall'anno scolastico 2016/2017 in poi, grazie al preventivo esaurimento delle G.A.E. entro il prossimo anno scolastico 2015/2016." Pertanto non viene ravvisata alcuna disparità di trattamento. |