Una legge regionale contro il bullismo. Un primo passo, unico in Italia, per contrastare un fenomeno che ormai da anni affligge soprattutto la scuola, ma più in generale la vita di migliaia di adolescenti e delle loro famiglie. Moltissimi casi anche nel corso degli ultimi due anni, con suicidi, aggressioni, minacce.
Il provvedimento è già stato depositato e sarà discusso entro breve in aula alla Pisana. Primo firmatario il vice presidente del Consiglio regionale del Lazio, Massimiliano Valeriani (Pd), ma la legge è bipartisan: è stata sottoscritta anche da Eugenio Patanè (Pd), Marta Bonafoni e Teresa Petrangolini (Per il Lazio) e Antonello Aurigemma (Pdl).
100 mila euro di fondi
Nel testo si fanno chiari riferimenti al finanziamento di progetti per la diffusione della cultura della legalità, «nel rispetto della dignità dell’individuo nella sua diversità e alla tutela dell’integrità psicofisica dei bambini e degli adolescenti, in particolare in ambiente scolastico».
Ai fondi - per ora 100 mila euro - sono ammessi progetti per la realizzazione di campagne di sensibilizzazione e informazione sul bullismo, per la promozione di iniziative culturali, sociali e sportive - anche sull’uso di internet a scuola -, per organizzare corsi di formazione del personale scolastico per prevenire episodi di violenza psichica e fisica sui minori, e per attivare programmi di sostegno delle vittime di atti di bullismo. I progetti possono essere presentati dai comuni, dalle scuole e anche dalle aziende del Servizio sanitario regionale, oltre che da associazioni che almeno da 5 anni si occupano di disagio sociale e dei minori.
La legge prevede anche l’istituzione di una Consulta regionale sul bullismo senza gettoni di presenza per i membri. «Questa proposta di legge - spiega Valeriani - non nasce da un episodio specifico ma dalla riflessione di quanto il bullismo stia aumentando nelle nostre scuole e dal fatto che possa colpire direttamente anche i nostri figli».
In attesa del bando
Secondo il vice presidente, il numero dei progetti «dipenderà da quello dei partecipanti al bando pubblico che la Regione farà. Bisogna sottolineare l’attenzione che la giunta Zingaretti, per prima in Italia, ha posto sul bullismo» e «la differenza fondamentale dai progetti annunciati dal ministro dell’Interno Alfano e dal prefetto Pecoraro sta nel fatto che in quelli si punta di più su controllo e repressione del fenomeno, mentre il nostro sulla prevenzione: è mirato all’aspetto sociale e culturale per costruire la consapevolezza di quanto sia sbagliato vessare e perseguitare un compagno di scuola. Con lo sport, incontri o qualsiasi altro mezzo».
E sui 100 mila euro di finanziamento Valeriani sottolinea come si tratti «di uno stanziamento simbolico: nel tempo la Regione lo potrà consolidare e migliorare. Il mio obiettivo in questo momento è fare una legge ad hoc che apra nel bilancio regionale una voce specifica che finanzi progetti mirati al contrasto del bullismo».