Le corrette relazioni tra DS Lucio Ficara, La Tecnica della Scuola 18.11.2014 Nella scuola di oggi le “relazioni”, nel senso sociologico del termine, hanno un’ importanza fondamentale. Se il dirigente scolastico riuscisse ad intessere buone relazioni con tutto il personale della scuola che dirige, e soprattutto con le rappresentanze sindacali, allora insegnanti e personale scolastico si sentirebbero più rassicurati e anche più tutelati. Le buone ed equilibrate “relazioni”, nell’accezione più ampia del suo significato, e la massima condivisione delle scelte operative, garantiscono, indubbiamente, uguaglianza di trattamento e dignità professionale per tutti i lavoratori. Purtroppo non sempre é così, infatti la realtà quotidiana vissuta nelle nostre scuole, ci mostra un’altra faccia, che è quella delle pessime relazioni tra dirigenza scolastica e sindacati, e spesso i docenti, che sono in aperto dissenso con il Ds, pagano in prima persona. In buona sostanza con l’indebolimento del potere contrattuale, che ormai dura da almeno 7 anni, il dirigente scolastico è divenuto l’unico interlocutore credibile ed autorevole all’interno della scuola, e le Rsu non riescono più ad arginare un potere sempre più crescente e incontrastabile. Con i poteri che ha oggi la figura del dirigente scolastico, e ancora di più con quelli che potrebbe avere, secondo quanto previsto dal rapporto “La Buona Scuola”, in futuro, se ci si pone in antitesi con il proprio Ds, la vita a scuola non sarà facile. Il Ds attuale è già una figura forte e autoritaria, ha il potere di scegliersi i collaboratori, quello di assegnare i docenti alle classi e ai plessi, quella di sanzionare gli insegnanti e il personale che non si comportano bene. Per dirla in breve il dirigente scolastico è un “dominus” che esercita il suo potere in nome dell’efficientismo e dell’ottenimento dei migliori risultati possibili. Questo ruolo così forte, sta creando una profonda spaccatura nelle relazioni tra figura dirigenziale e quella sindacale all’interno delle scuole. Assistiamo sempre più spesso, e dobbiamo prendere atto del fatto che le Rsu diventano acquiescenti e sottomesse al volere del capo d’Istituto. Nelle scuole si respira un’aria di divisione tra i docenti. Chi sta con il dirigente scolastico, spesso la maggioranza degli insegnanti che aspira ad essere riconosciuto meritevole e quindi adula il capo e non obietta mai le sue decisioni , e chi invece ha il coraggio di esprimere il suo punto di vista e di dissentire rispetto a scelte che considera sbagliate. Questi ultimi che spesso sono docenti liberi e non sottomessi, rischiano l’isolamento, l’emarginazione e nei loro confronti verranno presi sempre provvedimenti “punitivi”. Forse si sta sottovalutando il fatto che all’interno delle scuole c’è un problema grande come una casa, ed è il problema delle mancanza di buone relazioni, a partire da quelle sindacali. La situazione si sta aggravando sempre di più con il tentativo di scassare gli equilibri democratici degli attuali organi collegiali, si sta celebrando l’eutanasia delle giuste relazioni, e faranno carriera, se così si può chiamare, solo coloro che sapranno, per loro indole e per opportunismo, adulare il grande capo. Questa è quindi la buona scuola che si vorrebbe fare? Tutto orbiterà intorno ad un “dominus” che è proprietario delle risorse umane e finanziarie della scuola. Dite voi se questa potrà mai essere una Buona Scuola |