Fuoco amico sul rapporto “La Buona Scuola”?

Lucio Ficara, La Tecnica della Scuola 14.11.2014

Cresce ogni giorno sempre di più la contrarietà e le critiche ragionate al documento governativo “La Buona Scuola”. Non sono solo i sindacati della scuola, tra l’altro snobbati e inascoltati da questo Governo, ad evidenziare le diffuse criticità di questo rapporto sulla buona scuola, ma tantissimi collegi dei docenti di altrettante scuole italiane.

C’è chi giura che questo documento è pieno di sciocchezze irrealizzabili ed è veramente difficile trovare qualcuno che ne elogi i contenuti. Addirittura a bocciare questo documento di riforma scolastica è anche il collegio dei docenti della scuola dove insegna la moglie del Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Dalle colonne del quotidiano “Il giornale” si legge che i colleghi della first lady bocciano ogni idea di valutazione dei prof, bocciano gli incarichi aggiuntivi per i docenti, giudicano insufficienti gli investimenti. Gli insegnanti italiani bocciano, convintamente e in sintonia corale, il tentativo governativo di fare passare per Buona Scuola, quella che appare essere con ogni evidenza, una ulteriore manovra economica fatta sulla pelle dei docenti e della scuola pubblica.

A quanto pare anche all’interno del Miur chi conosce benissimo i meccanismi del funzionamento del sistema scolastico, ed è anche stretto collaboratore con gli uffici dell’ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, spara a zero contro il rapporto della “Buona Scuola”. Si tratta di fuoco amico contro il tentativo forzoso del Governo di riformare ancora una volta in peggio la scuola pubblica italiana?

Che a criticare il documento della Buona scuola sia il sindacato tutto, è una cosa che si può considerare logica, che a criticare questo funesto rapporto sulla scuola siano gli insegnanti, è anche fin troppo ovvio, ma che la critica, anche aspra e tecnicamente ragionata, venga dall’interno del Miur e da un’area politica che orbita vicino alla stessa ministra Giannini, è inaspettata e fa sorgere spontanee alcune domande.

La fagocitazione da parte del partito democratico di tutta l’area montiana, partito di riferimento del ministro dell’Istruzione, sta generando risentimenti e rancori interni al Governo? L’avere messo fuori gioco diversi montiani con grande esperienza nel campo della scuola, per fare redigere il documento “La Buona Scuola” a collaboratori interni al Miur giovanissimi e con scarsa esperienza, può avere creato malumore che si sta riverberando con critiche pubbliche?

É veramente strano che collaboratori esterni all’Amministrazione, ma anche consiglieri tecnici e giuridici di sottosegretari di Stato, attacchino duramente, ma aggiungiamo noi anche giustamente, le linee guida del documento sulla buona scuola. Che tali eminenti personaggi dicano, in seduta pubblica, e alla scadenza della consultazione sulla Buona scuola, che buona parte di quanto è scritto sull’omonimo rapporto è inapplicabile ed è anche stato scritto da chi di scuola non capisce proprio nulla, significa in poche parole che il “Re è nudo”.

In buona sostanza è dal Miur stesso che arriva la legnata al documento della “Buona scuola” , che non viene definito per nulla buono, con buona pace del partito democratico e del suo Re….nzi.