Esami di Stato e precari

Pasquale Almirante, La Sicilia 30.11.2014

Non aveva terminato di dire, la ministra dell'Istruzione Giannini, che «l'esame di Stato resta quel che è», che in serata le agenzie comunicano: ritornano le commissioni con prof tutti interni ad eccezione del presidente. Domanda: come fa la ministra a rilasciare dichiarazioni che poche ore dopo verranno smentite? E come si fa a ribaltare per ben tre volte, nell'arco di un mese, uno dei capisaldi dell'istruzione italiana? L'unica spiegazione possibile è che Giannini non sappia bene i fatti, cosicché mentre lei dice una cosa, fra le stanze di altri ministeri si tirano quattro conti che impongono un risparmio di circa 140milioni di euro. Ancora una volta, dunque, sull'altare dei soldi si immola un esame di Stato che andava almeno a sbriciare, coi commissari esterni, tutta l'attività svolta dai ragazzi negli ultimi tre anni: una sorta di livella la quale, benché non del tutto efficace, riusciva però a pareggiare almeno il più possibile le disparità di valutazione fra scuole, confrontandosi con altri prof. Un altro errore che peserà a favore sia dei privati corrotti (e le denunce sono tante) e sia degli esterni che potranno diplomarsi senza colpo ferire.

Ma la necessità fa legge, come l'ha fatta con la sentenza della Corte di giustizia europea che ha imposto al governo di stabilizzare i precari della scuola. Entrambe le situazioni dimostrano però che uno Stato serio non può navigare a vista senza porsi sia il problema dei precari, sfruttati per decenni e umiliati, sia quello del futuro delle nuove generazioni che non si valutano come il merito declama. Sul fronte dei precari, fra l'altro, con ogni probabilità, a passare di ruolo non saranno 150mila, ma solo 15mila, quelli cioè che per tre anni consecutivi hanno avuto la supplenza nei "cosiddetti posti vacanti e disponibili". «Come si faccia a dedurre che da questa sentenza si arrivi ad una esigenza di assunzione di tutti coloro che a vario titolo sono stati o sono precari della scuola», non è dato sapersi, mormora la ministra Giannini. Ma sarà credibile, dopo il ribaltamento degli esami di Stato? Intanto entro 60 giorni verrà varato un decreto per la composizione delle commissioni e entro lo stesso termine, si dovrà varare un secondo decreto, di concerto con il ministro dell'Economia e delle finanze, per definire i compensi dei componenti della commissione agli esami di Stato: ma saranno pagati?