Dopo la consultazione

 Tuttoscuola, 25.11.2014

Ora che la consultazione sul documento ‘La Buona Scuola’ si è conclusa si può dire che, tra luci e ombre, si è trattato (anche) di un informale esperimento di democrazia deliberativa con il quale, in tempi di internet 2.0, si è provato a coinvolgere utenti finali (studenti, genitori e cittadini in generale) e operatori intermedi (il personale addetto) nella individuazione di priorità e decisioni che sono state finora riservate alla classe politica e alto-burocratica, in genere sulla base di accordi raggiunti con corpi intermedi, in primis i sindacati.

Si è sostenuto tuttavia da parte di alcuni che per certi aspetti la consultazione ha avuto le caratteristiche di un’azione di marketing finalizzata alla promozione di un prodotto, in questo caso il modello di ‘Buona Scuola’ ideato dal governo Renzi, nei cui confronti i consultati hanno potuto esprimere solo pareri su aspetti non essenziali: insomma sull’arredamento, non sulla struttura dell’edificio della Buona Scuola’.

Si può essere in parte d’accordo con questa osservazione, ma va detto che a latere della consultazione online sono stati prodotti e inviati al Ministero migliaia di documenti, pareri, proposte liberamente concepiti da singoli, gruppi più o meno organizzati, associazioni, sindacati, centri di ricerca come la Fondazione Agnelli.

Ci sono poi le analisi e i commenti comparsi su riviste specializzate come Tuttoscuola, che per molti aspetti aveva addirittura preceduto l’iniziativa del governo attraverso la predisposizione, un anno prima che fosse reso noto il rapporto ‘La Buona Scuola’, di un documento come le ‘Sei idee per rilanciare la scuola’ (sei come i punti nei quali è articolata la proposta governativa) che egualmente prospettava la necessità di un approccio sistemico all’innovazione, un approccio da ‘grande riforma’.

Che uso farà la task force governativa (da chi e quanti composta? Con quale mandato?) di tutti questi materiali? Che peso avranno le elaborazioni più strutturate e motivate rispetto alle opinioni espresse online da singoli utenti sui vari temi? Ci auguriamo che tutto venga fatto alla luce del sole, e che le eventuali proposte riviste sulla base della consultazione siano redatte in forma di bozze da sottoporre anch’esse al confronto e al dibattito pubblico.