Stabilizzazioni nella scuola,
inclusi tecnici e dirigenti

di Marco Mobili, Il Sole 24 Ore 18.11.2014

ROMA - Primi voti in Commissione Bilancio sulla legge di stabilità. Si potrebbe partire oggi con gli emendamenti sulla “buona scuola” e con una novità di rilievo: nel piano straordinario di assunzioni per la stabilizzazione dei precari della scuola potrebbero rientrare anche il personale amministrativo e i dirigenti scolastici. Un'apertura su cui il Governo avrebbe già dato il suo via libera.

Tra le altre modifiche che potrebbero ottenere l'ok della Commissione Bilancio anche quella sull'Iva al 4% sugli e-book. Al centro del confronto tra parlamento e Governo sui possibili interventi di modifica alla stabilità resta comunque centrale il nodo degli ammortizzatori. L'obiettivo è garantire ulteriori 500 milioni per incrementare la dote della riforma prevista dal jobs act.

Allo stesso tempo si lavora a modificare al ribasso il prelievo sui fondi pensione, portandolo dall'attuale 20% indicato nel ddl al 15 o al 17%. Nel menù anche la riduzione del prelievo sulle Casse privatizzate, l'ampliamento della platea al bonus bebè e il dimezzamento del taglio da 150 milioni ai patronati. Nessuno spazio di intervento da parte del Governo, invece, sul bonus da 80 euro. Ma qui l'Esecutivo rischia di “ballare”, e non poco, in Commissione. La proposta della minoranza Pd sottoscritta da Stefano Fassina e Gianni Cuperlo di redistribuire il bonus tra le categorie più svantaggiate (15mila euro e fino a 16mila di Isee e non più di reddito), includendo cassintegrati e pensionati con la rendita minima, ha già trovato il sostegno di Sel e non solo.

Prosegue anche il tavolo di confronto con le Regioni per ridefinire, a saldi invariati ricorda sempre il sottesegretario all'Economia Pier Paolo Baretta, i tagli sulla spesa indicati dal Governo in 4 miliardi di euro. Mentre per i Comuni i fari sono ora puntati sul maltempo e lo sforamento del patto di stabilità interno. La nuova local tax, infatti, arriverà al Senato. Anche se il tema è considerato particolarmente delicato tanto che all'interno del Governo c'è chi spinge ancora affinché ad occuparsi dell'addio all'Imu e alla Tasi sia la Camera e non tanto Palazzo Madama. Intanto Montecitorio ieri ha deciso che la stabilità dovrà arrivare all'esame dell'Aula il 27 novembre dopo il jobs act.