Insegnanti di Educazione Fisica. Il lavori dell'assemblea di Lecce sulle proposte de La buona scuola Lecce, 30.11.2014 I docenti di Educazione Fisica di Lecce e provincia, in data 27 novembre 2014, alle ore 16.00 nella sala conferenze dell'UST di Lecce, al termine della consueta conferenza di servizio convocata dall'Ufficio Educazione Fisica di Lecce per l’organizzazione dell’attività sportiva scolastica per l’anno 2014-2015, si sono riuniti in auto-convocazione e hanno discusso e condiviso gli elementi recenti e meno recenti relativi:
Dai numerosi interventi dei partecipanti si rileva che i docenti di educazione fisica della provincia di Lecce esprimono profondo rammarico e netto dissenso per le decisioni prese dal MIUR negli ultimi anni, spesso in accordo con la gran parte delle Organizzazioni Sindacali, relativamente all’educazione fisica e sportiva nella scuola. Nel giro di pochi anni le risorse messe a disposizione dal MIUR, per la retribuzione delle ore svolte per l’avviamento alla pratica sportiva scolastica, sono passati dagli originari 60 milioni di euro agli attuali 14,5 circa (quindi meno di 1/4) nell'indifferenza di tutte le sigle sindacali. Ciò è apparso ancor più chiaro in occasione dell’ultimo Accordo ARAN-OO.SS. del 7.8.2014 in cui, pur ottenendo il recupero dello scatto d’anzianità del 2012, le OO.SS. sono riuscite a preservare ed in generale ad aumentare le varie voci del MOF 2014-2015 (FIS, Funzioni strumentali, Incarichi specifici, IDEI, ecc.), ad eccezione del fondo per l’avviamento alla pratica sportiva, ulteriormente decurtato di circa 5,8 milioni rispetto al già esiguo fondo dell’anno precedente. Tale “accanimento terapeutico” solo nei confronti dell’avviamento alla pratica sportiva si è reso negli ultimi anni ancor più evidente, a causa dell’improvvida decisione, da parte di soggetti presenti in contrattazione nazionale di stabilire dei meccanismi di assegnazione a monte delle sempre più limitate risorse disponibili, senza tener conto degli effettivi Progetti presentati dalle singole scuole. Dal momento che circa il 30% delle scuole mediamente non partecipa all’attività sportiva, mentre ad esse comunque viene assegnato a monte il fondo per l’attività sportiva si è generato un meccanismo che genera delle rilevanti economie che paradossalmente hanno indotto a “giustificare” i progressivi tagli operati ogni anno. Per non far mancare oltre al danno anche la beffa, si decide ogni anno non di aggiungere tali economie al fondo per l’avviamento alla pratica sportiva dell’anno successivo come vorrebbe il buon senso ma di destinarle ad altri capitoli di spesa, aventi nulla a che vedere con tale attività – vedasi l’ultimo accordo MIUR/OO.SS. sul riutilizzo delle economie del 2 ottobre 2014 in cui circa 7,7 milioni di economie pregresse provenienti dall’avviamento alla pratica sportiva, sono state in gran parte ed in via prioritaria dirottate alla copertura delle Posizioni Economiche del personale ATA e DSGA. La conclusione è che per il corrente anno scolastico il totale ripartito per tutte le classi in organico di diritto è pari a €. 75,57 a classe (a fronte dei già scarsissimi 106 € dell’anno precedente), per un totale a docente di circa €. 680 lordo stato (equivalenti a circa 350 netti), pari ad una media di 15 ore a docente, ovvero meno di due ore all’anno per classe! Questo impegno orario:
Come se non bastasse anche i fondi destinati agli Uffici territoriali di educazione fisica sono stati drasticamente ridotti, ciò con grave ripercussione su tutta l’attività dei Campionati Studenteschi, come già accaduto lo scorso anno. Se poi si tiene conto dei contenuti del recente Accordo CONI-MIUR sulla nuova “Governance dello Sport Scolastico” (con una struttura paritetica composta da MIUR – CONI – CIP in cui di fatto il MIUR abdica al CONI, una importante funzione istituzionale della scuola), appare chiara l’intenzione del MIUR di disimpegnarsi sempre più dal gestire e finanziare in prima persona tale fondamentale attività scolastica, per decenni intimamente connessa con l’attività curriculare annuale della stragrande maggioranza dei docenti di educazione fisica. Tutto ciò risulta peraltro in assoluta controtendenza con l’importanza che viene data in generale all’attività motoria e sportiva scolastica nel “Piano Renzi” della “cosiddetta” BUONA SCUOLA. In esso inoltre si preannuncia l’intenzione, come da sempre chiesto dalle associazioni di categoria dei docenti di scienze motorie, di inserire due ore di educazione fisica settimanale nella scuola primaria svolte direttamente dai docenti di educazione fisica regolarmente assunti in organico a tempo indeterminato; ma anche ciò risulta a sua volta in contrasto con quanto previsto per quest’anno nella Scuola Primaria dal recente Accordo MIUR-CONI, in cui si prevede la diffusione del docente di educazione fisica “tutor”, con contratto di prestazione d’opera, coordinatore degli insegnanti di scuola primaria per l’attività motoria e con impegno diretto in classe per una sola ora a mese! Per quanto sopra i docenti di educazione fisica di Lecce, chiedono al Parlamento, al Governo, al MIUR ed alle OO.SS. di categoria di adoperarsi nelle rispettive competenze per far si che al più presto, come già da tempo avviene in tutti i Paesi più evoluti, si organizzi e si finanzi adeguatamente, in ogni grado di scuola, sia l’attività motoria curriculare per almeno due ore settimanali e sia il suo “naturale proseguimento” con l’avviamento alla attività sportiva scolastica, sotto il totale controllo del MIUR e quindi ad esclusivo appannaggio di docenti di scienze motorie regolarmente assunti e remunerati. Inoltre chiedono, in particolare al MIUR ed alle OO.SS., di concordare al più presto un diverso meccanismo di assegnazione delle poche risorse disponibili, al fine di poterle assegnare completamente alle sole scuole presentatrici di specifico Progetto, evitando che si generino nuove economie e comunque di non destinare più tali economie ad altri capitoli di spesa. Nel frattempo, per il corrente anno scolastico, dichiarano
Lecce, 27/11/2014 |