Giannini al Senato:
superare il precariato
e assicurare sicurezza negli edifici

 Tuttoscuola, 27.3.2014

La scuola italiana ''è afflitta da precariato stabile ma non stabilizzato'', in una ''catena di crescenti complessità che origina una guerra tra poveri", ha detto il ministro Giannini nel corso dell’audizione al Senato per la presentazione delle sue Linee programmatiche.

Anche per questo, ha detto, "Avvieremo una nuova tornata di tirocinio attivo (il Tfa) per il prossimo anno accademico", con lo scopo di assicurare una nuova generazione di insegnanti, specificando che "per il futuro però spero in un modello più snello" cioè in un "periodo di tirocinio" interno al percorso formativo per conseguire insieme alla laurea il titolo per insegnare.

"È doveroso offrire ai giovani laureati la possibilità di conseguire il titolo abilitativo. Non c'è altro strumento in questo momento se non l'utilizzo di questo esistente".

Ha confermato anche la volontà di portare a termine l’anagrafe dell’edilizia scolastica, come censimento delle scuole, dove "vuol dire anche sicurezza sui luoghi di lavoro e quindi va aggiornato il corpus giuridico.

Ha ricordato che nel 2012 oltre 27mila edifici scolastici, cioè 3 su 4, risultavano costruiti prima del 1980 e un 4% risalenti ai primi del 900.

"Per troppo tempo la scuola è stata ritenuta solamente una spesa. Ci hanno convinto che quando gli insegnanti protestano lo fanno perché sono svogliati e viziati. La scuola deve formare le coscienze dei cittadini adulti del domani", ha ricorda il ministro Giannini.

Secondo la Giannini il ministero è già intervenuto "per 24mila lavoratori impiegati nelle pulizie" per i quali "abbiamo avviato un piano straordinario biennale, fino a giugno 2016, di inserimento nelle società di manutenzione che hanno vinto le gare Consip. Siamo intervenuti anche su circa 15mila lavoratori del personale Ata".

 

 

Le prime agenzie di stampa, arrivate in redazione, stanno dando particolare rilievo alla presentazione delle Linee programmatiche del ministro Giannini presso la Commissione Cultura e Istruzione del Senato, svolta oggi nel primo pomeriggio, mettono in evidenza innanzitutto i quattro principi che ispireranno i suoi interventi: semplificazione, programmazione, valutazione e internazionalizzazione".

"Per semplificazione intendo dire che cercherò di resistere alla tentazione di firmare una legge perché questo significa non concentrarsi sulle leggi che ci sono già", ha spiegato.

Per programmazione il ministro intende "smettere di lavorare rincorrendo le emergenze e darsi invece quell'orizzonte necessario per delle riforme strutturali".

Il terzo punto, la valutazione, significa per il ministro dell'Istruzione "Eliminare i colli di bottiglia e assegnare risorse sulla base dei meriti".

Infine per internazionalizzazione Giannini intende la creazione di un "sistema che, se aperto al resto del mondo, genera qualità intrinseca. Non si può più fare policy di istruzione e ricerca senza un riferimento internazionale".

A proposito di semplificazione, il ministro ha annunciato anche l’elaborazione di un nuovo Testo unico in materia di normativa scolastica "che semplifichi le regole, elimini le contraddizioni e rimedi agli errori" (l’attuale Testo unico, molto datato, compie vent’anni a metà del prossimo aprile).

"Il corpo giuridico della scuola assomiglia alle sezioni geomorfologiche dei libri di geografia, con stratificazioni di norme e una esegesi giuridica sterminata", ha osservato il Ministro.

La Giannini ha parlato anche di "un logorio costante nel dettaglio burocratico e normativo", in cui è persino "molto difficile sollevare la testa dalla scrivania" per lavorare: da tutto ciò, sottolinea, "ne risulta una catena di crescenti difficoltà".

Il ministero, dice ancora, vive "una guerra tra poveri, dove anche il vocabolario lo dimostra: idonei e inidonei, visibili e invisibili, precari e Tfa.Tutti- ha sottolineato il ministro Giannini- un elenco inesauribile di legittime rivendicazioni