In Svezia la scuola senza aule né orari

Sembrerebbe in sogno proibito di ogni studente ma nel Paese scandinavo è realtà. Sono gli Istituti Vittra e contano oltre 8500 studenti

di Simone Zeni, Wired.it 31.3.2014

Chi non ha mai sognato, da piccolo, una scuola senza aule cupe e orari rigidi? In Svezia tutto questo – e anche di più – è possibile presso gli Istituti Vittra, la cui filosofia è quella di lasciar liberi i propri studenti, tra i 6 e i 16 anni, in spazi sì, predisposti per lo studio, ma non predefiniti: salvo minime differenze strutturali, ogni scuola del Consorzio Vittra si compone di un’area centrale aperta da cui si diramano stanze laterali con pareti di grande vetri. Le aree principali sono Laboratory, Watering Hole, Campfire, Cave e Show Off, che corrispondono al laboratorio, all’area di ritrovo, alla zona per i progetti ed i lavori collettivi, alla sala lettura o relax e al teatro. Ogni stanza, che sia quella con i gradoni o quella con i cuscini oversize, può poi essere adibita ad aula studio, stanza dei compiti, dei giochi o della musica a seconda dell’esigenza di studenti e insegnanti. E che sia chiaro: nelle scuole Vittra si entra senza scarpe e cappotti, da lasciare nei proprio armadietti all’ingresso. E i ragazzi avranno freddo? Neanche per sogno: il design, ça va sans dire, è puramente svedesi quindi essenziale, di grande impatto e soprattutto orientato all’eco-sostenibilità; pannelli solari, legno da coltivazioni intelligenti e numerose piccole accortezze eco-friendly sono d’obbligo.

La prima scuola Vittra, quella di Rösjötorp, è stata fondata nel 1994 ma è solo con la recente apertura della quinta tecnologica filiale, che ha visto l’architetto Rosan Bosch impegnata nella ristrutturazione dell’ex impianto industriale Ericsson, che la filosofia Vittra ha iniziato ad attrarre l’attenzione mondiale di architetti così come di educatori, nonché un boom di richiesta di iscrizione (gli studenti vengono ammessi soltanto in base all’ordine di iscrizione, non ci sono test d’ammissione).

Ogni attività proposta nelle scuole rispetta le sei promesse che Vittra fa ai proprio alunni: trovare l’approccio adatto per incoraggiare le loro naturali inclinazioni; cercare, quanto più possibile, di affiancare allo studio l’esperienza reale; incentivare l’utilizzo del metodo di studio  proprio di ogni studente, tentando di stimolarne la curiosità; credere sinceramente nelle capacità di tutti gli alunni e prendere sul serio ogni loro domanda; insegnare a comunicare e a lavorare nel costante rispetto altrui; fornire le basi per un apprendimento il più internazionale possibile, insegnando fin da subito l’inglese e favorendo gli scambi culturali.

Promesse che evidentemente vengono mantenute a cui credono le istituzioni: benchè privati, infatti, gli Istituti Vittra vengono finanziate con fondi pubblici. Per gli studenti nessuna retta da pagare dunque, in pieno stile Vittra, una volta iscritti viene solo richiesto loro solo di imparare…a modo loro. Impresa ardua fare un paragone con il sistema scolastico nostrano, tanto da non saper quasi da dove cominciare, oppure qualcuno sa contare gli anni luce?