Il decreto sugli scatti diventa legge n. 41

di Reginaldo Palermo, La Tecnica della Scuola 25.3.2014

E' stata pubblicata nella G.U. del 24 marzo ed entra in vigore il 25. Adesso non ci sono più motivi per aspettare ancora: nei prossimi giorni dovrà prendere avvio la contrattazione fra Aran e sindacati per chiudere la vicenda.


Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 marzo il testo della legge n. 41 che recepisce, con modifiche, il decreto n. 3 del 23 gennaio scorso in materia di disposizioni temporanee e urgenti in materia di proroga degli automatismi stipendiali del personale della scuola.

Il provvedimento di legge, come è ormai noto, dà soluzione alle difficoltà intervenute dopo l’entrata in vigore del DL 122 (il cosiddetto “decreto D’Alia”) che aveva prorogato di un anno il blocco della progressione di carriera legata all’anzianità di servizio previsto dal “vecchio” decreto 78 del 2010.

In sede di conversione in legge il decreto ha subito una importante modifica in quanto è stato inserito un comma che impedisce il recupero delle somme erogate al personale Ata destinatario delle cosiddette “posizioni economiche”.

La copertura finanziaria per questa disposizione normativa arriva da un taglio di quasi 39milioni di euro al fondo per il funzionamento amministrativo e didattico delle scuole che è ormai ridotto a poca cosa e che lo sarà ancora di più quando il Parlamento approverà il decreto sugli appalti di pulizia (anche in questo caso è previsto un taglio di circa 20milioni di euro).

La legge 41 entra in vigore subito e cioè il 25 marzo.

A questo punto il Governo dovrà necessariamente trasmettere all’Aran l’atto di indirizzo per l’avvio della contrattazione nazionale, prevista dalla legge stessa, finalizzata alla conclusione definitiva della vicenda; per il riconoscimento degli aumenti stipendiali è infatti indispensabile reperire ulteriori risorse: Aran e sindacati dovranno quindi trovare un accordo per ridurre gli stanziamenti del fondo di istituto (FIS e MOF). Accordo che dovrà essere necessariamente concluso entro il 30 giugno, in caso contrario i 120milioni di euro messi a disposizione dalla legge 41 rientrerebbero nella piena disponibilità delle casse del Stato.

Vedremo nei prossimi giorni quali saranno gli sviluppi della vicenda.