Reggi: "Sulla scuola Renzi dà i numeri"
Il sottosegretario Pd, renziano, si sfoga:
"Nessuno sa davvero quanti
e quali sono gli istituti su cui dobbiamo intervenire, né conosce i
fondi disponibili
di Corrado Zunino,
la Repubblica
11.3.2014
ROMA
- L'ex sindaco di Piacenza Roberto Reggi, renziano di primo pelo,
ora sottosegretario all'Istruzione, all'ora di pranzo prende la
parola all'incontro organizzato dal Pd, "Giornata di ascolto del
mondo della scuola". Dice: "Tutti i numeri che leggete
sull'intervento del governo sull'edilizia scolastica sono falsi.
Tutti falsi". L'uditorio - insegnanti, presidi, sindacalisti e
attivisti della scuola italiana - trasecola.
Sottosegretario, che significa che i
numeri fin qui dati, che avete dato, sono falsi?
"Che nessuno sa davvero quante e quali sono le scuole su cui
dobbiamo intervenire, né conoscei fondi disponibili".
Avete parlato di due miliardi e mezzo
già trovati, quattro oggettivamente recuperabili. Dieci miliardi di
euro in tre anni.
"Qui nessuno sa niente. Matteo Renzi spara razzi nel cielo, quello è
il suo talento, ma poi noi arranchiamo dietro. Mancano tutti i
dettagli, e che dettagli. Arriveranno a poco a poco, da giovedì
prossimo, con i progetti dei sindaci. Abbiamo chiesto la
collaborazione degli ottomila sindaci d'Italia".
Domani, quindi, presenterete in
Consiglio dei ministri un piano sull'edilizia scolastica basato su
numeri che non esistono?
"Un esempio, esperienza di questi giorni. Se chiedo un datocerto
sulle scuole bisognose di intervento ai direttori generali
dell'Istruzione, delle Infrastrutture e dell'Economia mi arrivano
tre cifre diverse. Difficile lavorare così".
Impossibile.
"Il sottosegretario alla Presidenza, Graziano Delrio, tutte le sere
alle dieci si mette a fare i conti e non tornano mai".
Qual è il problema?
"Un altro esempio. Io sono uningegnere elettrotecnico e nella mia
azienda privata, prima, per avere un dato schiacciavo un tasto. Al
governo non è così: non esiste un database unico per i ministeri,
ognuno inserisce i suoi, di dati, e con i propri criteri".
Nessun numero certo sulle scuole. Sui fondi disponibili?
"Sono incagliati nei luoghi più disparati. Ci sono otto diverse
fonti di finanziamento e dodici procedure attuative. Serve una
cabina di regia al Miur".
Renzi voleva togliere gli investimenti
sull'edilizia scolastica dal patto di stabilità, ma il viaggio a
Bruxelles lo ha gelato.
"L'Europa chiede solo parità di saldo. Se vogliamo togliere dal
deficit la scuola dovremo garantire un assegno pari su altre voci. E
noi sulla scuola investiremo, vedrete. I sindaci, liberati dai
vincoli, lavoreranno".
Avete chiesto a Renzo Piano un aiuto nel rammendo generale?
"Svelerà tutto Renzi, domani".
Gli addetti alle pulizie in esubero saranno reimpiegati
nella manutenzione delle scuole italiane?
"A questo hanno lavorato i ministri Giannini e Poletti".
E oltre all'edilizia che cosa varerà il Consiglio dei
ministri?
"Interventi sulla dispersione scolastica, addestramento degli
insegnanti sugli strumenti digitali, un riconoscimento diverso per i
docenti, stipendio e dignità ".