Giannini: nel primo mese
un’intervista ogni tre giorni

 Tuttoscuola, 27.3.2014

Senza contare i suoi interventi radiofonici in forma breve o di intervista, il ministro dell’istruzione, Stefania Giannini, nell’arco di 34 giorni, dal giorno della sua nomina ad oggi, ha rilasciato ben 12 interviste, alla media di almeno una ogni tre giorni. L'ultima è di oggi.

La metà di quelle interviste sono venute nei primi tre giorni (quattro in un sol giorno, il 23 febbraio).

Ha parlato un po’ di tutto, ma, in particolare, in dieci interviste su dodici, ha dato spazio al merito (riconoscimento e valorizzazione della professionalità docente, progressione di carriera non solo per anzianità, premi e castighi).

Sei volte ha parlato di edilizia scolastica e di sicurezza delle persone (alunni e personale scolastico) che vivono a scuola.

In quattro interviste ha parlato di valorizzazione della ricerca e in altre tre ha parlato di bonus maturità e di test di accesso all’università.

Per tre volte ha parlato di test Invalsi, di valutazione degli alunni e delle scuole. A proposito di valutazione si è soffermata, sempre tre volte, sul problema dei concorsi e della selezione, del reclutamento e dei precari.

Non ha dimenticato l’autonomia delle istituzioni scolastiche, citata in quattro interviste e si è ricordata anche (due interviste) della parità scolastica e del sistema pubblico dell’istruzione.

Tra i suoi interventi non poteva mancare la questione della revisione del percorso scolastico e della sperimentazione del liceo quadriennale: ne ha parlato nel corso di tre interviste.

Se si considerano anche alcuni interventi flash su singoli argomenti (insegnamento della filosofia e della storia dell’arte, apertura prudente alle tecnologie, insegnamento dell’inglese con docenti madrelingua, valorizzazione degli istituti tecnici e professionali (alberghiero in primis), si può dire che non si è fatta mancare nulla, nemmeno il rischio di esporsi troppo.

Oggi, con la presentazione delle sue Linee guida al Senato, la prima verifica per il passaggio impegnativo dalle parole ai fatti.