Giannini: nessuna spesa pazza

di P.A. La Tecnica della Scuola 19.3.2014

"Si parla di spese pazze ma in effetti si tratta di mancate entrate nelle casse universitarie per un progetto fallito di affittuari. Si tratta di soldi non ricevuti a causa di un mancato affitto"


Ha risposto così ministra dell'Istruzione, Stefania Giannini, ai cronisti che le chiedevano del procedimento avviato dalla Corte dei Conti su un eventuale danno erariale da 500 mila euro commesso da lei quando era rettore dell'università per strani
eri di Perugia.

Sulla vicenda, come abbiamo già scritto, ci sono delibere del consiglio di amministrazione dell'ateneo, che risalgono al 2008, con le quali si è dato il via alla nascita della "Scuola internazionale di cucina italiana" con sede appunto nei locali che hanno ospitato anche il Contrappunto e di cui l'Ateneo aveva ottenuto la piena disponibilità per poi subaffitarlo a una società, che avrebbe dovuto gestire il progetto e corrisposto un canone, risultato mai versato.

Il progetto - spiegano fonti ministeriali all'Ansa - in sostanza è morto prima di nascere e tuttora è aperto un contenzioso tra Palazzo Gallenga e l'affittuario, trattato dalla sede distrettuale dell'Avvocatura dello Stato, per il recupero delle somme dovute.

Le Fiamme gialle si sono presentate nella sede dell'Ateneo per prelevate tutte le carte che si riferiscono ai mancati introiti su queste locazioni immobiliari, pari, come detto, a circa 500 mila euro.

“Non ho speso soldi inutili, erano previsti per un progetto avviato con la Provincia e il Comune, poi è mancato l’incasso di un affittuario. Ma è tutto regolare”: ha detto inoltre la ministra Giannini.