Reggi smentisce tutto:
mai detto che Renzi dà i numeri
e che quelli sull'edilizia sono falsi

di Alessandro Giuliani, La Tecnica della Scuola 11.3.2014

Il sottosegretario puntualizza dopo l’intervista rilasciata a Repubblica in cui lancia accuse al premier e alla PA: sono intervenuto alla Giornata di ascolto della Scuola organizzata dal Pd spiegando che ci sono molti soldi fermi nelle casse dei Comuni sul capitolo edilizia che vanno sbloccati. Fondi di cui nessuno ha mai avuto piena contezza ed è su questo che si è lavorato in questi giorni in vista del CdM.

 

Si spenge quasi sul nascere la polemica interna al Governo per le dichiarazioni rilasciate a ‘La Repubblica’ dal sottosegretario all'Istruzione Roberto Reggi, renziano 'doc', in merito ai fondi dell'edilizia scolastica. "Non ho mai detto che il Presidente del Consiglio Matteo Renzi dà i numeri, né che i numeri sull'intervento del governo sull'edilizia scolastica sono falsi", ha spiegato Reggi all’agenzia Ansa.

E ancora: "ieri sono intervenuto alla Giornata di ascolto della Scuola organizzata dal Pd spiegando che ci sono molti soldi fermi nelle casse dei Comuni sul capitolo edilizia che vanno sbloccati. Fondi di cui nessuno ha mai avuto piena contezza ed è su questo che si è lavorato in questi giorni in vista del Consiglio dei Ministri di domani", prosegue il sottosegretario. "Non ho mai detto - prosegue - che Renzi spara razzi e che noi poi arranchiamo dietro. C'è invece un lavoro molto complesso che stiamo facendo da giorni come Ministero dell'Istruzione, in accordo con la Presidenza del Consiglio, proprio per fare quello che nessuno aveva mai fatto fino ad ora: mettere insieme i pezzi di un quadro complesso che vede norme e interventi stratificati spesso fermi a metà strada. Bisogna far ripartire lavori e interventi e domani daremo dettagli e cifre. Passeremo insomma dalle parole ai fatti".

Resta ora da capire come una testata giornalistica di rilevanza nazionale, la seconda per numero di copie vendute ogni giorno, possa aver fatto confusione sulle parole di Renzi. L’impressione è che la vicenda non sia ancora del tutto chiusa.