Liberare e premiare le energie degli insegnanti: TuttoscuolaNews, n. 627 24.3.2014 Anche Tuttoscuola ha offerto il suo contributo al dibattito intervenendo sulla questione, considerata decisiva a livello internazionale, del miglioramento della qualità dei docenti attraverso la valorizzazione della loro professionalità. Lo ha fatto (ma è un tema che è da sempre nelle corde della nostra rivista) anche qualche mese fa, in coincidenza con l’inizio dell’anno scolastico, trattando l’argomento all’interno del documento “Sei idee per rilanciare la scuola”, tuttora consultabile sul nostro portale. Per Tuttoscuola va superata in modo netto e visibile la concezione della carriera dei docenti legata solo all’anzianità di servizio, e lo si può fare ricorrendo a un sistema di crediti formativi e professionali. Un sistema che avrebbe, rispetto alla soggettiva valutazione del ‘merito’ (da parte del dirigente scolastico o dei colleghi, come nel progetto ‘Valorizza’ di Treellle), il vantaggio di ‘oggettivare’ il merito identificandolo: a) con il progressivo arricchimento della professionalità di base del docente (crediti formativi), “da realizzare attraverso percorsi di formazione teorico-pratici in servizio e di ricerca azione (anche esterni alla scuola, presso Università, istituti di ricerca, etc), titoli di studio e di specializzazione, partecipazione a concorsi”, e b) con l’acquisizione di ulteriori competenze ed esperienze certificate (crediti professionali), “da acquisire con il lavoro svolto in classe con gli allievi, attraverso funzioni di coordinamento dell'attività educativa, didattica e gestionale delle istituzioni scolastiche e incarichi speciali, come formazione di pari, tutorato, orientamento, laboratori, biblioteca, disponibilità a lavorare in aree deprivate sul piano socio-culturale, partecipazione documentata a progetti di successo”. Un volta maturati i crediti necessari per chiedere l’avanzamento di carriera il docente potrebbe essere sottoposto, in alternativa, o a specifiche prove di idoneità (discussione di una tesi, dialogo con esperti di riconosciuta competenza, valutazione esterna…) oppure a una decisione motivata del Consiglio di istituto. Nella prima ipotesi l’avanzamento di carriera (e di retribuzione) sarebbe definitivo, nella seconda, più coerente con il principio dell’autonomia delle scuole, sarebbe invece legato all’attività del docente in quella specifica scuola e al permanere delle condizioni che hanno giustificato la decisione del Consiglio di istituto. Per le altre condizioni di fattibilità di questa proposta invitiamo chi fosse interessato a consultare i punti 3 e 4 del citato documento “Sei idee per rilanciare la scuola”. Ogni osservazione anche critica, purché costruttiva, sarà apprezzata dalla nostra rivista, che intende partecipare attivamente al dibattito rilanciato dal ministro Giannini. |