Dl stipendi scuola, la discussione è sul fondo Mof

 Tuttoscuola, 17.3.2014

"La copertura del decreto" sulla proroga degli automatismi stipendiali del personale della scuola "è assicurata con un 30% del fondo interno al ministero dell'Istruzione, fino ad esaurimento, e poi intaccando il fondo Mof (Fondo per il miglioramento dell'offerta formativa). Il decreto doveva avere una copertura chiara certa e concreta e quindi da qui l'unica soluzione è stata quella di toccare il fondo Mof" ma "la sfida del governo ora è trovare un nuovo equilibrio di questo fondo e di quello che regola le posizioni economiche dell'Ata". Lo ha detto nell'Aula della Camera il sottosegretario all'Istruzione, Gabriele Toccafondi, aprendo la discussione generale sul dl stipendi scuola.

Ripercorrendo la genesi del provvedimento, Toccafondi ricorda: "Nel 2010 abbiamo assistito a un accavallamento di norme che ha inciso in maniera retroattiva sugli automatismi del personale della scuola. Il tutto inizia con il dl 78 del 2010 con cui si è avviato il blocco degli automatismi per il triennio 2011-2013. Con lo stesso decreto si è deciso che il blocco, solo per il personale scolastico, sarebbe stato sempre triennale ma sul triennio 2010-2012. Con un successivo decreto si è prevista la possibilità di aumentare il blocco di un'annualità: aumento che arriva con il Dpr 122 del 4 settembre 2013 che entra in vigore a novembre e proroga il blocco per un anno per tutto il comparto della Pa: quindi fino al 2014 per tutti e per la scuola fino al 2013, l'anno in corso. Da qui la vicenda della retroattività e dei 50mila dipendenti della scuola che si ritrovano a dover fare i conti con la richiesta dei 150 euro da restituire".

Contro l’ipotesi di reperire parte delle coperture per gli scatti stipendiali, intaccando le risorse del Fondo per il miglioramento dell'offerta formativa, si è detta la deputata Annagrazia Calabria, capogruppo di Forza Italia in commissione Lavoro, nel corso della discussione in Aula: “Prosciugare questo Fondo, nato per consentire la piena realizzazione dell'autonomia scolastica, significa, di fatto, il venir meno di tutti i discorsi del premier sulla centralità della scuola. E' infatti evidente che il miglioramento del nostro sistema di istruzione non può passare solo dal pur importantissimo tema dell'edilizia scolastica. E' necessario aprire la nostra scuola al merito, e per questo speriamo si possa aprire presto una nuova stagione di discussione contrattuale in cui vengano affiancati all'anzianità di servizio nuovi criteri di progressione di carriera per il personale della scuola”.

Terminata la discussione generale nell'Aula della Camera sul decreto legge, il proseguimento dell'esame è rinviato ad una seduta successiva dell'Assemblea.