Governo Renzi:
riforma pensioni, taglio tasse,
piano casa, scuola edilizia.
Decreto, ddl e solo annunci. Cosa è stato fatto

Da aprile la cabina di regia per la scuola, da maggio le nuove imposte, da giugno il fondo per le imprese no profit, dal mese di luglio l'accelerazione per i pagamenti arretrati alle piccole imprese.

di Marcello Tansini, webmasterpoint 13.3.2014

Quali sono i provvedimenti varati dal governo Renzi? I concetti più importanti sono due: più soldi in busta paga e più tasse sulle rendite. Il taglio del cuneo fiscale pari a 10 miliardi di euro sarà riversato tutto sulla riduzione dell'Irpef: da maggio mille euro all'anno in più in busta paga a chi ne guadagna 1.500 al mese. Le imprese non sono state trascurate: a luglio saldo di tutti i debiti della pubblica amministrazione pari a 68 miliardi di euro e riduzione del 10% dell'Irap. In parallelo, sale dal 20 al 26% la tassa sulle rendite finanziarie, titoli di Stato esclusi.

Dal 1º giugno partirà un fondo per le imprese sociali da 500 milioni di euro. L'obiettivo del progetto, partito su stimolo del terzo settore, è creare posti di lavoro con l'impresa sociale. La scuola rientra fra le priorità del premier: da aprile partirà un fondo da 3,5 miliardi di euro per interventi di ristrutturazione sugli edifici scolastici. Le misure del Jobs Act erano note fra tempo. Fra l'altro è previsto un decreto per togliere vincoli a contratti a termine (durata massima da 1 a 3 anni) e apprendistato. Nessuno spazio per la riforma delle pensioni. In arrivo anche un piano da casa 1,74 miliardi di euro per affitti a canone concordato, alloggi popolari ed edilizia residenziale sociale.

Saranno bloccati 3 miliardi di fondi europei. Renzi ha annunciato dal primo aprile due unità di missione per spendere 1,5 miliardi già stanziati per contrastare il dissesto idrogeologico.

La maggior parte di queste misure sarà finanziata con il taglio alla spesa pubblica. Nel piano sulla spending review è previsto un contributo a tempo sulle pensioni alte per la fiscalizzazione degli oneri sociali. Altra misura allo studio è l'eliminazione delle sedi regionali della Rai. Secondo il commissario alla spending review Carlo Cottarelli è possibile coprire l'informazione regionale senza distaccamenti. Scure anche sulle auto blu.

Nell'audizione al Senato, Cottarelli ha parlato anche della necessità di ridurle a un massimo di cinque per dicastero e una soltanto per ciascun ministro. La parola chiave della relazione del commissario è coordinamento. Cottarelli immagina un maggiore raccordo tra polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Forestale. Nel mirino anche le società partecipate locali che non danno servizi essenziali al cittadino. L'eventuale taglio sarà inserito in un piano triennale.