I videogiochi facilitano l'apprendimento di Pasquale Almirante, La Tecnica della Scuola 23.3.2014 Chi ha detto che i videogiochi fanno male ai ragazzi? E invece tra Inghilterra e Stati Uniti, sono già molti gli insegnanti che si servono proprio dei videogiochi per trasmettere conoscenze ai loro alunni
E allora se si vogliono imparare le traiettorie, agevolando il compito del prof di fisica, basta sparare al maialino: la traiettoria del proiettile illustrerà il principio della fisica. Ma non solo. Problemi con l’educazione ambientale? Basta proiettare sulla Lim il videogioco della città ideale dove oltre al concetto di architettura ecosostenibile si possono imbastire lezioni di scienze, economia, educazione civica.
Anche i
programmatori italiani si sarebbero si sono messi al lavoro e, negli
ultimi tempi, si sono moltiplicati i games a tema storico,
geografico e matematico: Pharaon è completamente dedicato al mondo
degli antichi egizi, Total war s'ispira alle vicende dell'Impero
Romano e Place Spotting avvicina i piccoli studenti al mondo
dell'algebra. Sempre più presenti nelle aule dei paesi tecnologicamente avanzati, si legge sul Corriere, quando i giochi elettronici «entrano in una classe fanno immediatamente schizzare l’attenzione dal 70 al 110%». Serious games: un tempo si chiamavano così i giochi con le carte. Giochi seri. Da una decina d’anni è il nome di un movimento, il cui scopo è analizzare l’impatto educativo, terapeutico e sociale delle nuove tecnologie di gioco e usarle con obiettivi pedagogici e di formazione. |