Giannini: 4 principi essenziali
per un sistema dell’istruzione europeo

Semplificazione, programmazione, valutazione e internazionalizzazione

 La Stampa 28.3.2014

ROMA
Sono quattro i principi che il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini considera «essenziali per un sistema dell’istruzione, dell’università e della ricerca davvero moderno ed europeo: semplificazione, programmazione, valutazione e internazionalizzazione».   

È lo stesso ministro a illustrarli alla VII Commissione al Senato. Intervento il suo, per ragioni di tempo, concentrato solo sulle problematiche della scuola e rinviando quindi alla prossima settimana le altre competenze, ossia università e ricerca.   

«Il primo principio - ha spiegato il ministro - è la semplificazione, che significa resistere alla tentazione di una ipertrofia normativa, del voler aggiungere un’altra norma, e concentrarsi sull’attuazione dei tanti provvedimenti già approvati. Significa lavorare per ridurre gli spazi di incertezza che alimentano conflittualità e contenziosi. Il secondo principio è quello della programmazione, che significa smettere di lavorare rincorrendo le emergenze, per darsi invece quell’orizzonte temporale e finanziario necessario per trasformare gli aggiustamenti puntuali in soluzioni strutturali».  

Il ministro è poi sottolineato il terzo principio, quello della valutazione, che significa «eliminare i colli di bottiglia e sostituire i controlli ex ante con la valutazione ex post. Significa assegnare le risorse sulla base dei meriti e dei demeriti».  

Infine, il principio dell’internalizzazione, «perché un sistema dell’istruzione, dell’università e della ricerca aperto alla comparazione e alla competizione del resto del mondo, non solo genera maggiore qualità intrinseca, nel piano didattico, scientifico e strutturale, ma è anche motore diretto dello sviluppo economico e di crescita».