Edilizia scolastica/1. TuttoscuolaNews, n. 626 17.3.2014 “Ci sono 3,7 miliardi già disponibili per l'edilizia scolastica. I fondi sono in capo a Stato e Regioni”. Lo ha precisato il sottosegretario all'Istruzione Roberto Reggi intervenendo all'incontro sul tema ‘Scuola è legalità’ promosso dal Comune di Pizzo (Vibo Valentia) presso l'Istituto nautico. Il problema è che “finora lo Stato ha accentrato le risorse o le ha distribuite alle regioni a loro volta enti accentratori. I soldi sono quindi rimasti bloccati a un livello che non ha interesse a spenderli mentre chi ha l'interesse non può farlo”. Dunque i soldi ci sono. E l’attivismo del turbopresidente Renzi sembra aver positivamente contagiato le categorie professionali che potrebbero essere maggiormente coinvolte a scadenza ravvicinata nell’imponente operazione di riqualificazione del patrimonio edilizio delle nostre istituzioni scolastiche decisa dal Governo. Per primi si sono resi disponibili i geologi per voce di Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio nazionale che li rappresenta, che ha espresso “condivisione per le dichiarazioni del premier Renzi e una certa soddisfazione per il voler affrontare un problema per il quale tante volte i geologi hanno lanciato l'allarme. Un piano di edilizia scolastica è immediatamente necessario per la sicurezza e contribuisce all’auspicata ripresa economica”. Poi ha preso posizione l’AIA (Associazione Italiana di Acustica) che ha messo a disposizione la propria expertise, come riferiamo nella successiva news. Il Consiglio Nazionale degli Architetti, riunitosi a Padova alla fine della scorsa settimana, ha deciso a sua volta di chiedere ai propri associati di effettuare la valutazione tecnica gratuita delle condizioni degli edifici scolastici, soprattutto di quelli dei Comuni più piccoli e con meno risorse. “L'edificio scolastico fa la differenza tra educazione e diseducazione dei nostri figli - ha spiegato il presidente nazionale del Consiglio Leopoldo Freyrie - il 50% degli edifici scolastici è senza certificato di agibilità statica, noi vogliamo porci come presidi volontari per fare queste schede di valutazione. Siamo pronti a partire anche domani”. Renzo Piano, il più internazionalmente noto architetto italiano, senatore a vita, dopo aver incontrato Matteo Renzi, che lo aveva invitato a “dare una mano” nell’opera di ristrutturazione delle scuole italiane, ha dichiarato che le sue indicazioni “sono state recepite bene da Renzi”, verso il quale ha detto di nutrire fiducia (“io ho sempre fiducia negli altri”). “Ho fatto quello che deve fare un senatore a vita - ha continuato Piano - cercare di ispirare dei comportamenti anche nei politici. Essendo al contempo 'diversamente politico' o, come ha sempre detto un altro senatore a vita, Norberto Bobbio, bisogna essere indipendenti ma non indifferenti dalla politica”. Parole sagge, che insieme alle ormai numerose dichiarazioni di disponibilità da parte di importanti categorie professionali lasciano sperare in una svolta per la scuola italiana, verso la quale potrebbero finalmente dirigersi l’attenzione e anche le energie ri-costruttive del Paese. E’ già un primo risultato ottenuto dal presidente del consiglio, che ha annunciato la costituzione di una cabina di regia per il piano straordinario per l’edilizia scolastica. Ora la costituisca in tempi brevi e si avvalga delle collaborazioni offerte dalla società civile, favorendo e sfruttando con lungimiranza quel contesto di coesione e di solidarietà sociale che abbiamo già invocato. La scuola è di tutti (come lo è il Paese in generale): ad ognuno, lo ribadiamo, venga assegnata una parte. |