“Ma il ruolo dell’insegnante resta centrale” La didattica frontale rimane anche se gli alunni sono preparati sul tema del giorno la Repubblica scuola 6.3.2014
DIRE che la lezione si fa a casa guardando video e siti internet serve
soltanto, e una volta di più, a sminuire la figura dell’insegnante
». Roberto Casati, direttore di ricerca del Centre National de la
Recherche Scientifique, la più grande e prestigiosa organizzazione
di ricerca pubblica in Francia, ed esperto di tecnologie applicate
all’istruzione, è favorevole al metodo ma con delle riserve.
«Nella pedagogia capovolta prima si studiano dei materiali a casa e
poi se ne parla in classe: questo è un vantaggio per i professori,
che si trovano davanti una classe già “sintonizzata” sul tema del
giorno. Ma il metodo non esime l’insegnante dal fare una lezione
frontale: anzi, l’insegnante non può certo limitarsi a fare da
“facilitatore”».
«Come in tutte le cose serve una robusta dose di buon senso. La
fantasia che piace oggi a ministri e sottosegretari di mezzo mondo è
quella di una progressiva sostituzione dell’insegnamento vivo con
vari gadget tecnologici. Se si pensa che gli studenti “seguano dei
corsi a casa” perché guardano video o siti, si finisce con il
considerare che i corsi in classe possano essere veramente
sostituiti. Non è vero. Dobbiamo ragionare su delle logiche di
accompagnamento e capire che alcune cose possono essere fatte con
l’aiuto della tecnologia e altre no». «Oggi si crede che l’insegnamento debba formare agenti in grado di competere nel mercato globale. Mi sembra un’immagine estremamente riduttiva. Una volta l’istruzione era considerata un valore in sé, l’insegnante aveva un ruolo esemplare e si metteva in gioco in prima persona. Ecco, questo aspetto va preservato». |