Programma scuola 2014: novità e misure ufficiali Ministro Giannini e Governo Renzi.
Cambiamenti e modifiche annunciate

Il Ministro Giannini ha esposto in una intervista a Repubblica i principali punti del programma della scuola che intende presentare e realizzare. Ecco le novità e cosa cambierà.

di Lorenzo Pascucci, webmasterpoint 29.3.2014

Farò bene in questo ministero se toglierò, toglierò, senza aggiungere”: riparte da quattro pilastri il piano scuola del nuovo ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini. “Quattro linee politiche: programmazione, semplificazione, attuazione e verifica”. Si parte dal reclutamento e l’assunzione di docenti e ricercatori: il ministro abolisce i concorsone della scuola stile Profumo che ha no creato, a suo parere, troppo caos e parla di “Tfa ordinari, quelli speciali, i Pas, le vecchie Ssis, una follia.

Detto che il prossimo tirocinio formativo lo confermerò, perché non voglio fermare nulla di ciò che si muove, mi attiverò subito per varare un'unica forma di abilitazione a professore entro il 2018. I tirocini andranno fatti nel corso dell'ultimo anno di laurea magistrale, è già così all'estero. I candidati non sprecheranno mesi ad aspettare la data di riapertura di questa fisarmonica che è ormai un concorso e potranno formarsi per insegnare già durante gli studi”.

“Lascerò consumare il secondo turno di questo round, poi cambierò il sistema. Mi ispirerò a quello spagnolo. La valutazione dei curriculum, delle pubblicazioni, degli articoli scientifici non avverrà in un solo periodo, i giorni del concorso. I candidati saranno valutati in continuazione da una commissione che ad appuntamenti ravvicinati, e quindi più gestibili sul piano numerico, controllerà gli archivi Cineca e offrirà il suo giudizio. Le commissioni ruoteranno. E poi saranno le università, tenendo conto del budget a disposizione, delle loro necessità, a chiamare l’idoneo migliore”.

E precisa: “Si torna a responsabilizzare gli atenei. Basta con superconcorsi nazionali allestiti perché sospetti che il 10 % dei docenti stia barando. Costringi il 90 % serio dentro regole che non funzionano. Chiamate dirette e autonomia degli atenei”.

Il ministro illustra poi il meccanismo per premiare i docenti meritevoli nella scuola, perché ci vuole “merito e valore anche nella scuola, maestri e professori devono ritrovare prestigio mentre spesso sono demotivati da un egualitarismo nefasto: tutti devono fare le stesse cose con lo stesso stipendio. Oggi la scuola è un acquario a cui hanno tolto l'ossigeno”.

E spiega: “Dobbiamo consentire a chi ha voglia di lavorare e ritrovare la sua missione di insegnante di essere gratificato anche sullo stipendio. Creeremo nuovi ruoli, nuove funzioni. Un esempio, il coordinatore delle materie umanistiche all'interno di un istituto avrà un premio in busta paga. E, ovviamente, lavorerà più ore. I presidi mi hanno già detto sì, sui nuovi stipendi mi muoverò subito”.

Il ministro Giannini vuole poi puntare su scuole che diano una formazione completa, approfondita e importante anche sulle lingue: “Dobbiamo lavorare sulle lingue, mamma mia. Possibile che solo in Italia si parli questo pessimo inglese? A 18 anni bisognerebbe stare, almeno, al livello C2, quello che ti consente di dialogare con il mondo, di lavorare. L’inglese è come lo sci: o impari da piccolo o zoppichi tutta la vita. Cercheremo di immettere nelle nostre scuole insegnanti madrelingua o native like. E dovremo sperimentare classi di solo inglese e solo francese, dove alcune , materie saranno insegnate solo nella lingua straniera. Le due ore a settimana propinate da insegnati oggettivamente scarsi servono a poco”.

E “Aumenteremo gli Istituti tecnici superiori, danno lavoro. Oggi sono 63. Ne apriremo nuovi legati al turismo e ai beni culturali. Gli alberghieri, le scuole per periti, tutti i tecnici-professionali, vanni riqualificati. Non sono scuole di serie B, sono scuole di specializzazione. Sull’educazione alimentare, in vista dell’Expo di Milano, abbiamo appena aperto bandi per 4,5 milioni”.

Sulle Università a numero chiuso, da molti studenti contestate, il ministro spiega: “Il numero chiuso è utile per fare una selezione, collegare l’offerta alla domanda. Sarei favorevole a lasciare l’accesso libero al primo anno, e poi, come in Francia, selezionare gli studenti negli anni successivi”. E sul bonus maturità: “non mi piace. Il destino di un ragazzo non può dipendere da un giornata: quindi diamo premi da spendere all’Università ai migliori diplomati, ma valutiamoli su tutto l’arco scolastico”.