Tre miliardi e mezzo per la scuola

di Reginaldo Palermo, La Tecnica della Scuola 12.3.2014

Lo ha deciso il Governo nella seduta del pomeriggio del 12. Si parla anche di 80-85 euro in più in tutte le buste paga fino a 1.500 euro al mese (sono compresi quindi molti insegnanti e tutti gli Ata, esclusi i DSGA)


Inizia con più di un’ora di ritardo la conferenza stampa del Presidente del Consiglio che apre l’incontro con i giornalisti parlando di un paio di questioni che non sono state oggetto delle decisioni del Consiglio dei Ministri di poche ore fa.

“Entro aprile faremo la riforma della pubblica amministrazione, e non solo perché la nostra idea è anche quella di superare l’attuale sistema dei TAR” annuncia Renzi che subito aggiunge: “E così dal prossimo 1° luglio ci sarà una Italia più leggera”.

Poco dopo si parla scuola.

A Palazzo Chigi, spiega il Presidente del Consiglio, è già attiva una unità di missione che sta operando in stretto rapporto con il Miur: “Bisogna ripartire dall’educazione, dalle scuole, dalle aule e per questo abbiamo messo in cantiere una spesa di 3 miliardi e mezzo di euro per interventi nel settore dell’edilizia scolastica”.

“Si tratta di un intervento importante per rendere le scuole più sicure - dice Renzi - ma anche per favorire il rilancio dell’edilizia. Sarà un grande intervento economico e noi questi soldi li vogliamo spendere subito perché abbiamo già deciso che staranno fuori dal patto di stabilità”.

Ma come verranno decisi gli interventi ?

Ci sarà l’architetto Renzo Piano a fare da consulente al Governo per far sì che il “rammendo” a cui saranno sottoposti gli edifici scolastici sia una operazione di qualità.
“Perché - sottolineato Renzi - la scuola è il luogo dal quale riparte una comunità”.

E c'è una novità interessante anche per le retribuzioni di una buona fetta dei dipendenti del Miur. Il presidente del Consiglio, infatti annuncia, che a partire dal prossimo mese di maggio, ci sarà un taglio significativo di Irpef e Irap che consentirà di mettere nelle buste paga almeno 80-85 euro al mese. Il provvedimento, chiarisce Renzi, riguarderà tutti gli stipendi al di sotto dei 1.500 euro netti.