Programmare per lavorare

di P.A. La Tecnica della Scuola 23.3.2014

I 100mila programmatori che ogni anno escono dalle università europee sono insufficienti e ne occorreranno ben presto quattro volte tanti. Se in Italia c’è lentezza, l’Inghilterra ha inserito i "computing" già alle elementari, immergendo i bambini tra robot e droni


Nel documento "Crescita, competitività e lavoro", si legge nel sito Pagina99.it, pubblicato dalla Commissione europea, un grafico dimostra che dal 2011i laureati in Informatica, e corsi di studio affini, sono 100.000 l'anno, a fronte dei posti di lavoro che dai 250.000 dello stesso anno diventeranno 900.000 entro la fine del 2015, quando saranno 400.000 le offerte di occupazione vacanti nel settore. A questi dati ha dato man forte una ricerca, presentata qualche settimana fa dalla fondazione GigaOM, secondo la quale nel 2018 soltanto nel campo delle applicazioni per smartphone e tablet ci saranno circa 800.000 sviluppatori in più rispetto ad oggi.

Negli Stati Uniti la situazione non è diversa, anzi: un rapporto del "The Bureau of Labour Statistics" spiega che l'information technology crea 140.000 posti di lavoro all'anno, e dall'altra parte, secondo la "National Science Foundation", sono solo 40.000 i laureati nelle scienze informatiche.

E per evitare che continui l’ampio divario tra domanda e offerta, è necessario invertire il trend: ripartire dall'educazione dei più piccoli è forse l'unica soluzione.