Giannini: “Subito 3,7 miliardi per l’edilizia Il ministro: per la prima volta un governo mette l’istruzione al centro La Stampa 13.3.2014 Stefania Giannini, ministra dell’Istruzione tutto quello che avete approvato in materia di scuola si riduce alla slide presentata dal presidente Renzi in conferenza stampa? «Capisco che cosa vuol dire. Forse lo stile comunicativo scelto finisce per sacrificare l’approfondimento. Durante il consiglio dei ministri sono stati approvati atti formali, provvedimenti concreti». Ma esiste qualcosa di scritto? «Esiste un dossier anche abbastanza corposo sul pacchetto lavoro e su tutte le altre misure. Per quello che riguarda la scuola viene formalizzata l’unità di missione, lo strumento che sarà operativo a palazzo Chigi e che avrà il Miur come riferimento ma metterà in collegamento gli altri ministeri competenti per garantire l’immediata spendibilità dei fondi dei comuni». E che finora non potevano spendere per il patto di stabilità? «Sì, in totale abbiamo previsto risorse disponibili per 3 miliardi e 713 milioni, i fondi dei comuni ne sono una parte consistente. Quando siamo stati a Treviso, ad esempio, c’erano un centinaio di sindaci che ci hanno segnalato di avere fondi da parte. Ora potranno spenderli». A che serve un’unità di missione a Palazzo Chigi? Quali vantaggi concreti porterà? «Le risorse disponibili provengono in parte da unmiliardo di euro presenti nel Fondo per l’Edilizia del Miur, che dovrebbero permettere di finanziare circa duemila interventi cantierabili. A questi vanno aggiunti altri 8 mila finanziati con i fondi dei comuni. Sono 10 mila interventi, una cifra smisuratamente superiore a quanto mai realizzato finora, che richiede una struttura operativa molto più snella con l’ambizione realistica di operare con notevole rapidità». E l’intervento di Renzo Piano è proprio necessario? «Ma su, scherzando potrei dire che finalmente abbiamo trovato un senatore a vita utile! E’ solo una battuta, i senatori a vita sono tutti molto utili, ma sono convinta che quello che ora sembra solo un annuncio ad effetto possa rivelarsi una mossa intelligente per coordinare su progetti concreti le risorse che abbiamo. Ho parlato con lui, credo che intenda mettersi al servizio nell’operazione di recupero di edifici esistenti, nel ridisegnare l’abitabilità e la luminosità eliminando la sciatteria che tanto spesso si vede negli istituti del nostro Paese». Lo farà volontariamente? «Non se n’è parlato, ma mi aspetto che il suo sia un contributo intellettuale e culturale non una prestazione professionale retribuita». Avete previsto anche una semplificazione nell’apprendistato. Che cosa cambierà? «Ci si ispira ad un principio di estrema semplificazione nelle modalità di contrattualizzazione. Per fare un esempio, sarà superata la necessità di una causale prevista dalla legge Fornero che è stata causa di molti pasticci». Quale sarà il prossimo passo? «Nel consiglio dei ministri di venerdì porrò il problema del ripristino del Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa. Salvo rare eccezioni, tutti i ministri dell’Istruzione di questo Paese si sono ritrovati a dover rincorrere il ministro dell’Economia di turno perché l’agenda politica del governo non prevedeva la scuola al centro. Nel nostro caso non sarà così. Per noi la scuola è al centro». E al ministro Padoan che cos’ha detto? «Che non vorrei fare Gatto Silvestro che insegue Titti, altrimenti credo che per lui potrebbe finire molto male!». |