La storia dell’arte torna a scuola: Il ministro Giannini e il collega Franceschini siglano un protocollo «per l’accrescimento della conoscenza e per la formazione dei giovani nelle scuole» di Leonard Berberi, Il Corriere della Sera scuola 28.5.2014
Scuola e cultura, arriva il documento d’intesa. Con un occhio alla
storia dell’arte. Che presto – promettono – sarà reintrodotta
(laddove è stata tolta) o incrementata (laddove è stata ridotta).
Dopo l’entrata gratis nei musei per i docenti, il ministero
dell’Istruzione e quello dei Beni e delle attività culturali hanno
firmato a Roma il protocollo «per l’accrescimento della conoscenza e
del patrimonio culturale per la formazione dei giovani nelle
scuole». «Un’azione importante perché si saldano di nuovo il mondo
dell’istruzione e quello della cultura», spiega il numero uno del
Miur, Stefania Giannini. Mentre il collega dei Beni culturali, Dario
Franceschini, aggiunge che «non si può non pensare di non far amare
e studiare l’arte nelle scuole». Una realtà che, secondo Giannini,
«è un tratto genetico della nostra cultura ed è stato abbastanza
trascurato. È inaccettabile che sia stato messo tra le Cenerentole a
rischio di taglio, che poi si è verificato».
Il ministro dell’Istruzione si sofferma anche sul potenziamento
dell’insegnamento della storia dell’arte: un obiettivo che però, per
essere raggiunto, ha bisogno di far «rivisitare gli ordinamenti
didattici: è un punto all’ordine del giorno e il governo sarà
sollecitato a riguardo. Con il ministro Franceschini assumiamo un
impegno formale per rafforzare la storia dell’arte».
Una questione quest’ultima delicata se è vero che nei mesi scorsi
era stata lanciata anche una petizione sul web (#salvArte) nella
quale si chiedeva al governo di «salvare gli insegnamenti della
Geografia e della Storia dell’arte». Migliaia di persone – alcune
importanti – avevano firmato l’appello online nel giro di pochi
giorni. A un certo, poi, s’era anche diffusa la voce – poi smentita
– che presto sarebbero state abolite le lezioni di Storia dell’arte.
Voci rafforzate dall’allarme lanciato dall’ex ministro
dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, che pochi mesi prima aveva
spiegato come «per potenziare la cattedra di Storia dell’arte, sia
nei licei che negli istituti professionali, servono centinaia di
milioni».
In base al protocollo Miur e Mibact faranno da ponte tra scuole e
musei nella promozione di iniziative tese a favorire la comprensione
della tutela del paesaggio e nel «promuovere l’avvicinamento e la
conoscenza dell’arte contemporanea, incoraggiandone lo sviluppo e
l’educazione artistica». Si impegnano inoltre a implementare le
iniziative della «carta dello studente», finalizzate a promuovere
l’accesso alla cultura dei giovani. E ancora: a elaborare e
promuovere «un progetto nazionale di alternanza scuola - lavoro, con
la redazione di specifiche linee guida nazionali, destinato agli
studenti delle scuole secondarie di secondo grado, da svolgersi
all’interno dei luoghi della cultura». L’accordo promuove anche
«iniziative ad hoc per la valorizzazione e la fruizione consapevole
del circuito archeologico vesuviano, in grado di mettere a sistema
territorio, beni culturali e circuito scolastico di riferimento».
In base al protocollo i due ministeri si impegnano «a realizzare iniziative e manifestazioni nazionali sul tema della promozione della lettura come, ad esempio, la “Giornata nazionale per la promozione della lettura” e il “Maggio dei Libri”». Ma anche a rilanciare il sistema delle biblioteche scolastiche «attraverso interventi di sostegno alle strutture e azioni di formazione di specifiche professionalità, con particolare riferimento alle realtà sociali più disagiate». Particolare attenzione è dedicata anche alla valorizzazione del patrimonio musicale e all’insegnamento della musica nelle scuole «di ogni ordine e grado»: «Saranno espressamente elaborati, in via sperimentale – c’è scritto nel protocollo – progetti didattici di educazione al patrimonio musicale che ne favoriscano la comprensione, ne agevolino la conoscenza e ne permettano la libera reinterpretazione, in chiave collaborativa e multimediale, da parte degli studenti». |