Giannini: "presto un tablet per banco" di Pasquale Almirante, La Tecnica della Scuola 1.5.2014 “Il prossimo anno bandiremo un concorso a cattedra per circa 17 mila docenti: il concorso è l'unico strumento per entrare in ruolo e insegnare”. Ma col tempo anche un tablet per banco. Così la ministra dell’istruzione Giannini
“E’ importante dare regolarità ai concorsi. Non solo lo prevede la legge, dato che l'arruolamento dei docenti si fa al 50% da concorso e 50% da graduatorie ad esaurimento, ma anche perchè il concorso è di fatto l'unico modo per garantire a tanti nuovi abilitati - e tra questi tantissimi giovani che si sono formati recentemente e scelgono l'insegnamento nella scuola per passione e vocazione - di poter avere una possibilità in tempi ragionevoli di entrare di ruolo a insegnare ai nostri ragazzi”. Ragazzi, dice Giannini, che saranno dotati di un tablet per banco: “Ci vorrà del tempo, ma credo che ci si arriverà, probabilmente in 5-6 anni. Stiamo cercando di aiutare la scuola a fare quel salto negli strumenti. La base culturale - aggiunge - è solida e questo è un processo che in Italia deve essere ancora completato. Ci sono Regioni che hanno messo in atto buone pratiche, si tratta di una realtà diffusa in cui si sono fatte scelte importanti di investimento e fiducia verso le scuole”. Per quanto riguarda l'utilizzo del tablet, dice Giannini: “È utile a certi livelli di scolarità, ma i bambini della scuola primaria possono usare molti strumenti, è meglio che li alternino”. Ma si è lasciata andare anche, durante una intervista ai ai microfoni di “Un giorno da pecora” su Radiodue, con delle dichiarazioni attorno all’inglese e alla storia dell’arte: “Vorrei potenziare, e lo farò, la storia dell'arte. Anche lo studio della lingua straniera va potenziato. Ci si concentrerà su una, che principalmente deve essere l'inglese, ma poi i ragazzi devono avere anche un'opzione possibile”, sottolineando che “non ci sono materie insegnate a scuola da togliere, ma piuttosto materie da potenziare”. Ma Giannini ha parlato anche della sperimentazione sui licei quadriennali, 6-7 scuole in Italia, che al momento non è stata bloccata per valutare i risultati. “Prima però di fare una riforma di ordinamento didattico, si deve prendere in considerazione tutto il ciclo della scuola secondaria. L'anello debole, sulla base dei risultati dei test internazionali, è la scuola media”. Secondo Giannini, occorrerebbe dunque, nel caso, “rivisitare tutto il ciclo e non eliminare materie. Il liceo è un'ottima scuola, le professionali lo sono anche, ma vanno rivalorizzate, perchè sono di serie B. La scuola media invece è rimasta lì”. |