"Il ruolo degli insegnanti non è riconosciuto" Questo il motivo per cui l'Italia, tra i sistemi scolastici del pianeta, è al 25° posto di Pasquale Almirante, La Tecnica della Scuola 10.5.2014 Negli ultimi anni, con leggi, decreti e circolari molti diritti contrattuali sono stati cancellati o limitati. Il personale della scuola auspica una presa di posizione sindacale."Il ruolo degli insegnanti non è riconosciuto"
La classifica, scrive Huffingtonpost.it, si basa sulla cosiddetta "curva di apprendimento", che comprende una serie di fattori come la considerazione del ruolo dell'insegnante, l'attenzione per la formazione continua e per quella di base, l'interesse per materie tradizionali (come italiano, matematica e scienze) e per quelle del futuro (uso della tecnologia, problem solving, team working). Nella graduatoria viene preso in considerazione anche il fattore "comunità", cioè quanto genitori, insegnanti e alunni collaborino insieme. A far salire di grado le scuole sono i risultati di alcuni test internazionali, come quello sulle competenze matematiche o quello sulla lettura. Ma non si può crescere senza investimento, quindi ad essere valutata è anche la spesa pro-capite per l'educazione, il Pil, il livello di disoccupazione e lo stile di vita. I punti deboli del nostro sistema di istruzione è l'idea che si ha del ruolo dell'insegnante, una professione spesso vista come ripiego. Secondo Roberto Gulli, presidente di Pearson italiana, dice: "Quando il ruolo dei professori è riconosciuto, la scuola funziona meglio. Non si tratta solo della retribuzione: per avere buoni insegnanti bisogna offrire una formazione continua. Fare il professore deve essere un privilegio per chi si laurea, non meno prestigioso di altre professioni come l'avvocato e l'ingegnere". Ma anche l'investimento sul sistema scolastico non può mancare." Investire sull'istruzione vuol dire aumentare il Pil - afferma Roberto Gulli - l'educazione non è solo un diritto acquisito ma un bene da far crescere". |