Il ministro tenta di ricucire
lo strappo sulle graduatorie

 Tuttoscuola, 15.3.2014

Il ministro Giannini, dopo lo "strappo" dei sindacati della scorsa settimana sul decreto per l'aggiornamento delle graduatorie d'Istituto, prova a ricucire il rapporto convocando le OO.SS. al ministero per oggi.

Sulla questione ‘graduatorie’ lo stesso ministro ha spiegato che "Quello che stiamo facendo, attraverso i concorsi, è finalizzato anche a ridare fiducia a chi vuole diventare insegnante e dare ai trecentomila insegnanti iscritti in graduatorie di istituto un'opportunità".

A dir la verità un primo tentativo per ricucire i rapporti era già stato fatto nei giorni scorsi, ma si era

risolto in un nulla di fatto, tanto che i sindacati avevano confermato i contenuti contestati.

I sindacati - indignati per il merito ma anche per il metodo del provvedimento ("siamo stati convocati per un'informativa soltanto 'a cose fatte' e il provvedimento è stato firmato prima di ascoltarci" hanno spiegato) - in un comunicato unitario hanno affermato che il decreto in questione "presenta vizi di illegittimità" perché, senza il previsto percorso istituzionale, modifica le tabelle per l'attribuzione del punteggio per le abilitazioni, introducendo palesi elementi di iniquità e irragionevolezza, creando inaccettabili disparità e conflittualità tra gli aspiranti alle supplenze".  Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals-Confsal, Gilda Unams hanno quindi dato mandato ai loro legali di impugnare congiuntamente al Tar il decreto ministeriale che modifica le tabelle e che eè parte integrante dei provvedimenti per l'aggiornamento delle graduatorie per le supplenze del prossimo triennio.

Ma non solo. Hanno anche annunciato ulteriori iniziative e mobilitazioni "se continueranno gli atteggiamenti di arroganza che portano a provvedimenti sbagliati e inaccettabili e che comporteranno anche inevitabili ripercussioni sull'ordinato avvio del prossimo anno scolastico".

A dieci giorni dalle elezioni lo strappo rischia anche di avere contraccolpi politici che, il ministro, saggiamente, vuole evitare.

Fumata bianca in vista e ritiro del decreto?