Prove Invalsi ai nastri di
partenza, di Alessandro Giuliani, La Tecnica della Scuola 3.5.2014 I primi a cimentarsi con i discussi test nazionali (anche quest’anno è previsto lo sciopero dei sindacati di base) saranno gli alunni della primaria. Gli ultimi, il 19 giugno, quelli impegnati nell'esame di terza media. Nei giorni scorsi il nuovo presidente dell’Istituto, Annamaria Ajello, ha inviato una lettera ai ds per sensibilizzarli sull’importanza delle prove. Il Miur pubblica un lungo comunicato, con le novità del 2014, nel quale parla di “strumento di riflessione e miglioramento” per oltre due milioni di ragazzi.
Le prove, come negli ultimi anni, saranno strutturate in modo differente in base al livello scolastico a cui si riferiscono, direttamente collegate con le Indicazioni Nazionali (i programmi di studio) e andranno da un minimo di 20-25 domande per materia per la seconda primaria a un massimo di circa 50 domande, sempre per materia, per la seconda superiore. Anche i tempi previsti per lo svolgimento varieranno in funzione del livello scolastico. Si comincerà con le rilevazioni nella Primaria: martedì 6 maggio sono in calendario la prova preliminare di lettura (prova scritta a tempo della durata di due minuti per testare la capacità di lettura/decodifica raggiunta da ciascun allievo) e la prova di italiano per le seconde classi. Lo stesso giorno le quinte affronteranno la prova di Italiano. Il 7 maggio prova di Matematica per le seconde e le quinte (che dovranno compilare pure il Questionario studente). La settimana successiva, il 13 maggio, toccherà alle classi seconde della secondaria di secondo grado con prova di Italiano, di Matematica e Questionario studente. Per le Medie l'appuntamento é a giugno, il 19, con la prova nazionale messa a punto dall'Istituto per l'esame di terza media. Mentre non si svolgerà più alcun test in prima media. Rispetto all'anno scorso, il 2013, non è prevista alcuna novità. È cambiato però il presidente dell'Istituto, guidato da un paio di mesi: ora è Annamaria Ajello, docente dal profilo internazionale e con una pluriennale competenza sui temi dell'apprendimento e della valutazione. In una lettera inviata ai presidi nei giorni scorsi, l'Invalsi sottolinea come sia "molto importante che gli allievi siano messi nelle condizioni di affrontare le prove nel migliore dei modi, consapevoli dell'importanza che essi le svolgano con impegno e senza ansia. Pertanto - suggerisce - è importante adottare tutte le misure che garantiscano che gli alunni lavorino individualmente, evitando suggerimenti da parte di chicchessia. Il mancato raggiungimento di questo fondamentale obiettivo comporterebbe la rilevazione di dati privi di significato o addirittura fuorvianti e costituirebbe uno spreco di tempo e di denaro per le scuole stesse e per l'Invalsi. È cruciale che la rilevazione 2013-2014 si svolga in modo corretto come è sostanzialmente avvenuto nelle edizioni degli anni passati in cui le analisi statistiche per rilevare dati anomali e comportamenti 'opportunistici' (il cosiddetto cheating), che saranno utilizzate anche quest'anno, non hanno fatto emergere situazioni di particolare preoccupazione". Intanto, nel pomeriggio di sabato 3 maggio, il Miur ha pubblicato un corposo comunicato stampa con il quale ha presentato l’operazione Invalsi 2014. Viale Trastevere ha tenuto a dire che queste prove “offrono a ciascuna scuola dati che possono essere utilizzati come strumento di riflessione e miglioramento, poiché forniscono il paragone con un campione rappresentativo a livello regionale e nazionale”. Dal Miur hanno ricordato che “nel 2013 tutte le scuole hanno partecipato alla rilevazione e il 71% degli istituti ha utilizzato il Rapporto restituito a settembre dall'Invalsi con le analisi relative alle proprie classi. Un numero in costante crescita: le prove hanno superato, a quattro anni dalla loro introduzione a regime, gran parte delle iniziali diffidenze registrate nella comunità scolastica”. Sempre dal Ministero sottolineano che “come ogni anno è stato estratto un campione rappresentativo di classi in cui tutte le operazioni saranno curate da un osservatore esterno. Un primo rapporto sugli esiti delle prove, basato sui dati campionari, sarà disponibile già il prossimo 10 luglio. Mentre a settembre le scuole avranno a disposizione i dati relativi alle loro classi. La quota di istituti che ha utilizzato questi dati nel 2013 è stata pari al 71%. Erano il 51% nel 2012 e il 42% nel 2011”. Grazie al collegamento degli esiti dell'Invalsi con l’Anagrafe dello Studente dal prossimo anno scolastico sarà possibile fornire i risultati della prova di quinta primaria anche alla scuola media che gli allievi frequenteranno da settembre. Pochi giorni dopo lo svolgimento delle prove, sul sito internet dell'Invalsi sarà messa a disposizione di insegnanti, alunni, genitori e cittadini una Guida che illustrerà come ciascuna domanda a cui gli studenti hanno risposto sia direttamente collegata alle Indicazioni nazionali da poco aggiornate. Per garantire il massimo dell’inclusione, Invalsi e Miur hanno predisposto una nota che definisce le modalità di partecipazione degli allievi con bisogni educativi speciali. “Per il futuro – hanno spiegato sempre dal Miur - si sta lavorando alla somministrazione informatica delle prove che potrebbe sbarcare nelle scuole già nel 2015 in forma sperimentale. Da oltre un anno, poi, l’Istituto sta sperimentando modelli alternativi di prove per il quinto anno della scuola superiore da proporre al Miur per la loro possibile introduzione. Si lavora anche all'ampliamento degli ambiti disciplinari oggetto di misurazione (lingua inglese, scienze naturali) e per rendere direttamente comparabili gli esiti nazionali delle rilevazioni con quelli delle ricerche internazionali (Pisa, Timss, Pirls)”. Anche quest’anno, infine, i test Invalsi saranno contrassegnati dallo sciopero dei sindacati di base, da sempre contrari a questo genere di valutazioni. |