Riforma delle superiori:
ok dei ragazzi meridionali

 TuttoscuolaNews, n. 634 19.5.3.2014

Al primo riscontro dell’effetto riforma (anno scolastico 2012-13 verifica dopo il biennio iniziale) non vi è stata l’auspicata flessione degli abbandoni. Anzi. Dal tasso medio nazionale del 15,2% dell’anno prima (pre-riforma) si è passati, infatti, nel 2012-13 al 15,5%.

Quest’anno in terza la situazione è un po’ migliorata (media nazionale del 14,8%).

Tralasciando il primo anno d’impatto e confrontando i dati di quest’anno con quelli dell’ultimo anno pre-riforma, sui territori le cose come sono andate?

Sono dieci le regioni che hanno migliorato, dove, cioè, i ragazzi sembra abbiano gradito di più il cambiamento. Sono sette quelle che hanno peggiorato; una regione, l’Umbria ha confermato il precedente tasso di abbandono (11,5%). 

La Lombardia è passata dal 17% (ultima rilevazione pre-riforma) al 16,1% di quest’anno; la Liguria dal 15,5% al 14,6%; le Marche dal 9,6% al 9,3%; il Lazio dal 13,3% all’11,9%; l’Abruzzo dal 12,3% all’11,6%; la Campania dal 18,5% al 17,8%; la Basilicata dal 10,5% al 9,3%; la Calabria dall’11,6% all’8,2% (la migliore performance tra le regioni); la Sicilia dal 21,2% al 19%; la Sardegna dal 21,3% al 20,6%.

Al Nord ha registrato un aumento del tasso di abbandono il Piemonte (dal 15,3% al 16,2%) e tutto il Nord Est con il Veneto che è aumentato di 0,1 punto in percentuale, il Friuli Venezia Giulia con un più 1,7 punti, l’Emilia Romagna con un aumento di quasi due punti in percentuale (peggior performance tra le regioni).

La Toscana ha fatto registrare un lieve incremento (più 0,1 punti in percentuale), il Molise un più 0,4 e la Puglia dal 10,3% all’11,3%.

Complessivamente sembra che i ragazzi del Sud e delle Isole abbiano gradito meglio il cambiamento, mentre quelli del Nord meno. Tutti i dati nel dossier di Tuttoscuola sulla dispersione in corso di pubblicazione.