Papa Francesco/2: imparare ad imparare

 TuttoscuolaNews, n. 633 12.5.3.2014

Chi si aspettava che il pontefice, nel suo incontro con la scuola di sabato in piazza San Pietro, ritornasse sul solito ritornello del sostegno alla scuola privata per favorire le scelte educative delle famiglie, è certamente rimasto deluso.

“Si vede che questa manifestazione non è ‘contro’, è ‘per’ - ha dichiarato papa Francesco. Non è un lamento, è una festa, una festa per la scuola. Sappiamo bene che ci sono problemi e cose che non vanno, lo sappiamo, ma voi siete qui, noi siamo qui perché amiamo la scuola”. E ha aggiunto: “Per favore, non lasciamoci rubare l'amore per la scuola”.

Poi, come aveva fatto con il proverbio africano secondo cui per educare un figlio ci vuole un villaggio, ha invitato i ragazzi presenti a ripetere con lui un’altra frase, pronunciata poco prima dal ginnasta Jury Chechi: ‘sempre è più bella una sconfitta pulita che una vittoria sporca’.

Papa Francesco ha ricordato don Milani, il suo insegnamento e la sua scuola di Barbiana aperta 365 giorni l'anno. E chissà - sottolinea Giovanna Chirri dell’Ansa nella sua corrispondenza - cosa avrebbe pensato il priore di Barbiana, avversato in vita come prete e come educatore, a sentire papa Bergoglio evocarlo come “grande educatore italiano, che era un prete”, e “che insegnava a restare persone aperte alla realta”. Le testimonianze sono state affidate a volti noti e a professori sconosciuti, evocati i problemi delle scuole di periferia, dei ragazzi disabili ma anche le esperienze innovative dei gruppi insegnante-professore radunati da Facebook.

“Nei primi anni si impara a 360 gradi, poi piano piano si approfondisce un indirizzo e infine ci si specializza. Ma se uno ha imparato a imparare, questo gli rimane per sempre, rimane una persona aperta alla realtà.

Il papa ha quindi precisato che “gli insegnanti sono i primi che devono rimanere aperti alla realtà, con la mente sempre aperta a imparare”.

“Se un insegnante non è aperto a imparare - ha proseguito -  non è un buon insegnante, e non è nemmeno interessante; i ragazzi capiscono, hanno ‘fiuto’, e sono attratti dai professori che hanno un pensiero aperto, ‘incompiuto’, che cercano un ‘di più’, e così contagiano questo atteggiamento agli studenti”.

Una semplice e bella lezione di pedagogia.