Dsa, facciamo il punto dopo i decreti attuativi

  Lim e Dintorni, 18.5.2014

Dopo la Legge n. 170 dell’8 ottobre 2010 e i Decreti Attuativi del 12 luglio 2011, cosa è cambiato nella scuola italiana? Emerge un quadro composito, con scuole che si sono attivate per comprendere appieno il disagio degli studenti DSA, ma anche istituti che ancora non riescono a tutelare i diritti dei dislessici. Vi sono scuole i cui docenti non conoscono dettagliatamente la normativa, dove ci si attende che il referente dislessia – ove presente – o il coordinatore di classe suggerisca quale strada sia meglio seguire, una volta consegnata la diagnosi della famiglia.

Sono nati anche i CTS, Centri Territoriali di Supporto alle scuole per la dislessia: 96 dislocati su tutto il territorio nazionale, per cui il Miur ha stanziato, tra il 2010 e il 2011, un milione di euro, in collaborazione con la fondazione Telecom Italia che, con l’Associazione Italiana Dislessia, ha attuato un programma di interventi per il riconoscimento precoce della dislessia. Nel 2012 è proseguita l’azione di formazione sui DSA in ambito universitario. Ma tutto ciò non basta: occorre un cambiamento di mentalità nel corpo docente ed una maggiore disponibilità ad approntare una didattica accogliente, che tenga conto delle reali difficoltà del singolo studente.