Realizzerò una scuola più semplice
e con i prof di Alessandro Giuliani, La Tecnica della Scuola 2.5.2014 Lo ha rivelato il ministro dell'Istruzione in un'intervista a Famiglia Cristiana in edicola questa settimana: c’è bisogno di attuare al meglio quel che esiste e di semplificare, perché al Miur c`è troppa burocrazia. Tenderà la mano al Sud: pronto un progetto da 100 milioni di euro, soprattutto per ridurre la dispersione scolastica. Difende le paritarie: superiamo le vecchie incrostazioni ideologiche. E conferma che il 10 maggio parteciperà all'incontro del mondo della scuola con Papa Francesco in Piazza San Pietro.
Sono gli obiettivi, esaurita la prima fase di studio a Viale Trastevere, che si pone il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini. Li ha annunciati rispondendo alle domande di Famiglia Cristiana, in edicola questa settimana. Il responsabile del Miur ribadisce che l'impegno del Governo Renzi è ridare centralità ai protagonisti del mondo della scuola "che sono gli studenti, ma in particolare gli insegnanti. Perciò, posso assicurare che non mi sento un ministro con una responsabilità accessoria, ma primaria". Giannini si impegna quindi a "premiare il merito e restituire autorevolezza", mentre annuncia un progetto "da circa un centinaio di milioni di euro" per interventi "al Sud e anche nelle zone più interne del Paese, lontane dalle città e dalle grandi vie di comunicazione" soprattutto per ridurre la dispersione scolastica. Staremo a vedere come si concretizzerà questo punto, soprattutto come si collocherà all’interno del nuovo contratto di lavoro. Il ministro spiega al giornale cattolico, tuttavia, che "non ci sarà una riforma Giannini": c`è bisogno, piuttosto, "di attuare al meglio quello che esiste e di semplificare, perché in questo Ministero c`è una profonda sedimentazione burocratica, legislativa e regolamentare". Giannini, poi, conferma la sua presenza all'incontro del mondo della scuola con Papa Francesco il prossimo 10 maggio in Piazza San Pietro a Roma. "Ci sarò perché era da molti anni che in Italia non ci si mobilitava per la scuola, se non per protestare. Inoltre questo Papa, con i suoi gesti e le sue parole, ha la grande capacità di dare speranza e fiducia". Il 10 maggio si parlerà molto del rapporto fra scuola pubblica e paritaria. Cosa ne pensa il ministro? "Vanno superate vecchie incrostazioni ideologiche. Si tratta di scegliere con decisione il modello europeo, cioè la libertà di scelta educativa per le famiglie e gli studenti. Serve un modello integrato, dove un bene pubblico, come l`istruzione, può essere gestito da soggetti diversi. E lo Stato deve vigilare che questa gestione dia risultati validi". |