Miur, scuola, precari,
UE minaccia sanzioni contro l'Italia:
assunti 140mila supplenti?

La Corte dell'Unione Europea contro l'uso dei contratti a termine nella scuola.

di Gigi Rovelli, The Blasting News 18.7.2014

Vi abbiamo parlato nel nostro precedente articolo del durissimo giudizio formulato dalla Corte dell'Unione Europea nei confronti dell'Italia in merito all'uso improprio dei contratti a termine per coprire il fabbisogno relativo ai posti vacanti nel settore scolastico. 

Vi riportiamo le opportune precisazioni dell'avvocato generale, Maciej Szpunar, e le reazioni del presidente dell'Anief, Marcello Pacifico alla presa di posizione dell'UE che potrebbe portare nell'immediato futuro all'assunzione di qualcosa come 140mila supplenti della scuola italiana.

L’avvocato generale Maciej Szpunar ritiene che quanto adottato dall'Italia in tema di contratti a termine non possa trovare una valida giustificazione se consideriamo quanto citato dalla clausola 5, punto 1, lettera a), dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, concluso il 18 marzo 1999 (allegato alla direttiva 1999/70/CE del Consiglio del 28 giugno 1999). Ad essere interessati da queste conclusioni dell'Unione Europea sono, pertanto, tutti quei docenti e il personale Ata che abbiano superato i 36 mesi di servizio.

Cosa potrebbe succedere, dunque? Almeno 125mila del totale di 140mila precari annuali della scuola italiana potrebbero impugnare il giudizio della Corte europea, obbligando tutti i giudici nazionali del lavoro a dare parere favorevole in merito all’assunzione a tempo indeterminato dei supplenti con almeno 36 mesi di servizio maturati, a cominciare dai docenti abilitati. Inoltre, la Commissione Europea ha già stabilito che una sentenza favorevole proveniente dalla Corte dell'UE diventa vincolante in caso di opposizione del giudice nazionale.

Naturalmente sono molto positivi i commenti del presidente dell'Anief, Marcello Pacifico che la questione del precariato è arrivata alla resa dei conti e tutto questo proprio mentre il Miur e il Governo abbiano ammesso la loro intenzione di eliminare le graduatorie d'istituto.

Lo Stato dovrà per forza ubbidire alle direttive dell'Unione Europea, 'altrimenti incorrerebbe in sanzioni salatissime, fino a 4 miliardi di euro - afferma Marcello Pacifico - qualora continui a lasciare al palo così tanti dipendenti. Aspettiamo, a questo punto, con sempre maggiori speranze, la sentenza definitiva che salvo impedimenti arriverà in autunno'.


Qui è possibile consultare il testo originale dell'articolo