Una modesta proposta per dare una mano a Ren.ggi
(Renzi-Reggi, tanto la Giannini vale come il due a briscola...)
Venezia, 8.7.2014
Finalmente un governo
con le idee chiare e che vuole portare a termine la grande riforma
della scuola di Luigi Berlinguer! Per troppo tempo la “neosinistra”
è stata messa alle corde dai soliti movimentisti di “sinistra” e dai
sindacati che per loro stessa natura sono sempre e solo corporativi
e proteggono la loro casta. Finalmente la neosinistra democristiana
renziana, con l’ampio consenso da parte delle forze della destra, ha
l’opportunità di spazzare via lacci e laccioli, ma c’è ancora troppa
prudenza. Se rivoluzione deve essere sia
allora rivoluzione fino in fondo. Basta con lo stato
sociale sprecone tradizionale, basta con un concetto di scuola
novecentesco e obsoleto che vorrebbe ancora una scuola e una
università che insegna. Ora è il tempo dell’inclusione, delle
competenze della flessibilità, della scuola come servizio sociale a
domanda individuale. Al centro devono esserci i sogni e i desideri
dei giovani e delle famiglie che hanno diritto a vedere applicato il
concetto fondante della riforma berlingueriana:
il diritto al successo formativo.
Ci permettiamo allora di fare alcune modeste proposte a Ren.ggi
affinchè la rivoluzione liberale e liberista della neosinistra
democristiana e del post montismo sia completa e non solo
accennata.
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LA SCUOLA STATALE E
PUBBLICA-PRIVATA NON DEVE PIU’ SELEZIONARE.
Il diritto al successo formativo significa che bocciature, voti
negativi, giudizi critici SPENGONO IL
SOGNO DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI, DELLE GIOVANI E DEI GIOVANI
ITALIANI. La letteratura specialistica riconosce
ormai il trauma da “brutto voto” o “brutta valutazione” come
elemento che può determinare patologie croniche di ordine
psicologico che possono portare a comportamenti devianti, alla
delinquenza, alla droga, al pensiero relativistico. Senza
selezione, voti e valutazioni la
dispersione scolastica sarà finalmente debellata.
Solo chi è interessato ad accedere a livelli di istruzione più
elevati sappia che dovrà affrontare specifiche prove di accesso
per le scuole di qualità con quote di iscrizione elevate. Ciò
spingerà finalmente le famiglie più motivate a investire nel
futuro dei figli attraverso l’adesione ai prodotti finanziari
che consentiranno l’utilizzo di quote di risparmio per
l’iscrizione alle scuole e università migliori con adeguate
deduzioni fiscali. L’esempio anglosassone è il è il nostro
riferimento.
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BISOGNA
SUBITO ELIMINARE IL VALORE LEGALE AI TITOLI DI STUDIO.
Basta con l’ipocrisia del “pezzo di carta”. Le scuole siano
libere di competere come libere agenzie educative e formative
nel mercato. Il valore di un corso di studi sarà condizionato
dalla qualità dell’offerta formativa e dal prestigio che la
singola istituzione scolastica statale o pubblica-privata saprà
ottenere nei confronti dell’utenza. Alcuni vetero comunisti (che
si annidano paludati anche nel cosiddetto centro-destra) vedono
tale situazione come elemento di discriminazione classista o di
abicazione del ruolo dello Stato, ma è la solita propaganda
disfattista della casta sindacale. E’ infatti naturale che solo
pochi migliori figli di “poveri” e i figli di chi fa parte
dell’oligarchia dirigente siano accolti da istituzioni
scolastiche maggiormente attrezzate per la creazione della
futura classe dirigente. La scuola
infatti non può e non deve intervenire nel problema delle
disparità sociali ed economiche che è oggetto della
naturali dinamiche di mercato e in cui l’interventi dello Stato
deve essere minimo e finalizzato alla semplice garanzia delle
regole e delle norme fondamentali della convivenza. Tutti ormai
sanno che l’intervento dello Stato nell’economia è sempre
negativo, se lo Stato intervenisse nella scuola con logiche
redistributive gli effetti sarebbero pessimi. Ricordiamo in
ogni caso che nella nostra proposta nella neoscuola
tutti saranno promossi e contenti.
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BISOGNA RIDURRE DALL’ANNO SCOLASTICO
2015-16 L’ULTIMO ANNO DELLA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO E
PORTARE TUTTE E TUTTI AL CONSEGUIMENTO DELLA LAUREA TRIENNALE.
Basta con le ipocrisie.
Si passa troppo tempo in aula a imparare cose che non servono e
che portano il nostro Paese ad una progressiva perdita di
competitività a livello globale. Ma vogliamo andare al di là
delle tradizionali dichiarazioni.
Proponiamo che la scuola primaria inizi al compimento dei cinque
anni permettendo a tutti di finire il ciclo di studi superiore a
16-17 anni. La dispersione scolastica, che intendiamo debellare
con l’eliminazione della selezione e dei voti, deve essere
abolita anche nel caso delle lauree brevi. Tutti
coloro che desiderano ottenere una laurea triennale hanno il
diritto di iscriversi e diventare laureati..Il diritto al
successo formativo vale anche nel contesto universitario di
primo livello. Avremo finalmente laureati a 19-20 anni. Per
questo è necessario dare dignità di laurea di primo livello a
percorsi formativi che ora sono considerati con una logica
inaccettabile di serie B (ad es. laurea di estetista,
parrucchiere, enograstronomo, idraulico, taxista, velina, ecc.).
In questo modo raggiungeremo la quota di almeno il settanta per
cento di laureati stracciando nelle statistiche i nostri
competitor internazionali. Ovviamente anche per le università
vale lo stesso ragionamento fatto in precedenza: le università
migliori e dedicate alla costruzione del ceto dirigente e dei
tecnici di eccellenza avranno percorsi differenti e con modalità
di accesso predefinite. La laurea magistrale o i corsi di
specializzazione dovranno invece essere aperti solo a coloro che
superano determinati livelli di crediti universitari e/o prove
di accesso selettive. Previo pagamento di adeguate quote di
iscrizione.
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IL SETTORE TECNICO E PROFESSIONALE
DEVONO ESSERE DIRETTI DALLE IMPRESE.
Fatto stante che il sistema dei licei dovrebbe continuare, con
le necessarie radicali trasformazioni nei contenuti e nelle
competenze, ad essere prodromo della formazione delle future
classi dirigenti e dei futuri quadri con la continuità nel
settore universitario, il settore tecnico e professionale devono
passare direttamente alla cogestione delle imprese del
territorio che avranno maggioranza nel governo della scuola e
esprimeranno direttamente la figura del dirigente scolastico e
del suo staff. Almeno la metà delle
ore previste dovranno essere dedicate al lavoro diretto nelle
imprese con tirocini e stage a multilivello senza oneri per
l’impresa. L’acquisizione della certificazione delle
competenze sarà oggetto di proposta vincolante da parte delle
imprese accoglienti. Gli elementi di produzione, ricerca e
innovazione creati dalle istituzioni scolastiche potranno essere
oggetto di diritto a favore delle imprese coinvolte. Tale
rivoluzione porterà finalmente alla
scuola del fare, alla scuola della risoluzione dei problemi,
alla scuola della sfida dell’innovazione con studenti
e docenti impegnati in un vero progetto industriale e di
miglioramento dei servizi. Senza contare la possibilità di
utilizzare personale e lavoratori giovani a costi vicino allo
zero da parte delle imprese con un netto incremento della
produttività media e con un radicale abbassamento del costo del
lavoro per unità di prodotto.
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E’ NECESSARIO RIDURRE L’ONERE DI BILANCIO
PER L’ISTRUZIONE, RIDUCENDO IL NUMERO ABNORME DEI DOCENTI E
DEGLI ATA ED ELIMINANDO IL PRECARIATO ALLA RADICE.
Per fa funzionare la scuola si spendono in Italia oltre 55
miliardi di euro. Troppi!! Come troppi sono gli insegnanti e
troppi sono i lavoratori ATA. In generale ricordiamo che nella
generalità dei paesi non esiste la figura del collaboratore
scolastico (bidello), i docenti lavorano per più unità di
lezione e hanno un maggior numero di allievi. La proposta
Ren.ggi è ancora troppo debole. Trentasei ore settimanali sono
ancora troppo poche. BISOGNA ARRIVARE
ALMENO A 40 ORE SETTIMANALI COMPRENSIVE DI ALMENO 24 UNITA’ DI
LEZIONE DI 50 MINUTI (PARI A 20 ORE NETTE DI INSEGNAMENTO),
MENTRE LE ALTRE 16 DEVONO ESSERE
DEDICATE A SUPPLENZE, CORSI DI RECUPERO, ATTIVITA’ DI
SOCIALIZZAZIONE POMERIDIANE, ATTIVITA’ DI ORGANIZZAIZONE DI
CORSI APERTI AL TERRITORIO, ATTIVITA’ DI GESTIONE
DELL’ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA, ATTIVITA’ DI TUTORING
PERSONALIZZATO, CORSI OBBLIGATORI DI FORMAZIONE, PARTECIPAZIONE
OBBLIGATORIA A RIUNIONI CON LE FAMIGLIE E NEGLI ORGANI
COLLEGIALI, ECC. COME DA CALENDARIO DEFINITO UNILATERALMENTE
DALLA DIRIGENZA. Tale formale maggior onere potrà
essere gradualmente riconosciuto con apposito contratto
stabilito nelle sue linee essenziali da atto unilaterale del
governo COMPATIBILMENTE AGLI ASSETTI DEL BILANCIO PUBBLICO. I
docenti dovranno, insieme agli allievi, garantire la pulizia
essenziale delle aule e dei locali scolastici a conclusione
delle lezioni (come accade in Giappone)
eliminando almeno il 50% dei collaboratori scolastici.
Alcuni docenti (figure gastronomiche di sistema) potranno essere
identificati come cuochi e gestori del servizio mensa sempre con
la necessaria collaborazione degli allievi. Un piano di lavoro a
turnazione garantirà che tutti i docenti siano utilmente
impiegati nella scuola intesa come
comunità/organizzazione/educante/edificante. L’organizzazione
dell’orario in termini di adeguata flessibilità, con la loro
attribuzione unilaterale di almeno 20 giorni annui da parte del
dirigente nei periodi di sospensione della tradizionale attività
didattica consentirà l’apertura delle scuole come servizio
flessibile dalle ore 8 alle ore 22 anche nei periodi estivi
dando tranquillità alle famiglie nella gestione para-parentale
dei loro figli. Potranno così essere attivati corsi di lingue,
di informatica, di scrittura creativa, di affettività, di
sessualità, di legalità, di calcio, basket, calcetto e ogni
sport legato alle strutture sportive del territorio. Non solo i
docenti di educazione fisica dovranno farsi carico di una
offerta formativa dedicata allo sport, ma anche gli altri
docenti a turno che potranno aiutare e seguire amorevolmente gli
studenti partecipando in prima persona alle attività motorie e
sportive con un netto miglioramento delle loro condizioni
psicofisiche e con un oggettivo risparmio in termini di palestre
e medici.
La
riorganizzazione dell’orario unita alla creazione di un organico
funzionale con figure professionali jolly a competenze multiple
(dopo la necessaria riorganizzazione e riduzione delle classi di
concorso- vedi dopo) porterà alla completa ELIMINAZIONE DEL
PRECARIATO e di tutte le obsolete e inutili norme relative al
reclutamento nazionale. I DOCENTI SARANNO ASSUNTI A TEMPO
INDETERMINATO CON CLAUSOLA DI RECESSO UNILATERALE DA PARTE DEL
DATORE DI LAVORO-DIRIGENTE MEDIANTE CONCORSI-COLLOQUI DIRETTI,
SENTITO IL GRADIMENTO DELL’UTENZA. La mobilità sarà così un affare
privato tra docenti e scuola richiesta.
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I DOCENTI SARANNO VALUTATI DALLE FAMIGLIE
E DAGLI STUDENTI.
Il complicato sistema di
valutazione Invalsi presenta troppe pecche e parte dal concetto
sbagliato dell’omologazione del sistema della formazione.
Valutare la capacità del docente è oggetto di inutili
discussioni e teorizzazioni. Il docente che noi vogliamo deve
essere flessibile e al servizio del bene degli studenti e dei
desideri delle famiglie. A fronte di giudizi negativi da parte
dell’utenza il docente sarà unilateralmente rimosso dal
dirigente. Ai docenti più apprezzati il dirigente potrà elargire
a tempo determinato aumenti stipendiali.
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BASTA CON L’INSEGNANTE DISCIPLINARE E
SPECIALIZZATO!!
Di fronte alle trasformazioni del sistema produttivo e sociale
della globalizzazione non servono docenti che sappiano la loro
disciplina. L’insegnante della
rivoluzione renziana deve diventare FACILITATORE DEGLI
APPRENDIMENTI E DELL’INFORMAZIONE, AMICO DEGLI STUDENTI E
ANCELLA DELL’INCLUSIVITA’ E DELLO STARE BENE A SCUOLA PER
FAMIGLIE E STUDENTI. In questo senso bisogna
eliminare la rigida distinzione degli insegnanti per classi di
concorso incardinate in discipline. Già nel percorso di
formazione universitario o parauniversitario il futuro
insegnante dovrà essere preparato a insegnare molte materie
poiché non sarà più necessario essere competente di un settore
del sapere poiché il sapere non esiste più nei termini
novecenteschi. Il sapere è somma di competenze variegate e in
incessante trasformazione. Il docente dell’asse umanistico ad
esempio dovrà essere in grado di insegnare lingua e letteratura
italiana, storia, filosofia, religione o storia delle religioni,
geografia, economia, diritto, educazione civica, cucina,
educazione all’affettività, psicologia, danza, musica,
educazione domestica, ecc. Basta quindi a consigli di classe
nella secondaria con 10 e più insegnanti!! Saranno sufficienti
4-5 insegnanti al massimo (area umanistica, area
matematico-scientifica, area delle lingue straniere e dei
dialetti, area dello sport e della socializzazione, area di
specializzazione nella scuola superiore (ad es. greco e latino
nei classici) con una riduzione della complessità
nell’organizzazione del lavoro e con un enorme risparmio nei
bilanci del ministero.
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IL GOVERNO DELLA SCUOLA DEVE ESSERE
GESTITO DA UNA FORTE DIRIGENZA DI STAMPO MANAGERIALE APPLICANDO
LO STILE MARCHIONNE.
A tutti i dirigenti sono note le
difficoltà di governo della scuola derivate dalla presenza di
organismi “democratici” che portano a inefficienza e inutile
spreco di tempo e parole. Nella scuola della neosinistra
democristiana tutto il potere va alla dirigenza e allo staff che
essa nomina discrezionalmente e al quale spettando alcuni
riconoscimenti che il dirigente stesso stabilisce liberamente
utilizzando un budget a sua disposizione.
Il sindacato deve uscire dalle scuole! L’unica
contrattazione sarà a livello nazionale e/o regionale e anche in
questo caso è il ministro che propone e se non si trova un
accordo contrattuale può procedere con atto unilaterale. I
contenziosi potranno essere fatti solo di fronte al giudice del
lavoro come avviene nel settore privato. Il ministro avrà
libertà di nomina diretta dei dirigenti nel novero di chi ha
superato una prova di abilitazione e il dirigente risponderà
direttamente al ministro e potrà essere da esso essere rimosso
sentito il parere del sindaco e delle associazioni dei genitori
e degli studenti.
Se
queste proposte saranno accettate avremmo finalmente la scuola del
futuro e sarà compiuta la rivoluzione che si sta tentando di portare
avanti con tante difficoltà dai tempi di Luigi Berlinguer.
Confidiamo di avere la giusta accoglienza da parte del nuovo
governo garantendo la nostra collaborazione al dibattito nei
Cantieri del MIUR.
Associazione docenti Jonathan Swift
Associazione genitori Milton Friedmann
Associazione dirigenti Margaret Thacher
Associazione presidi Luigi Berlinguer
Associazione economisti e giornalisti amici di Marchionne
Associazione ispettori Ronald Reagan
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